“Con gli studi pieni a causa del picco influenzale ci stiamo ritrovando acombattere con i sistemi informatici per le ricette elettroniche chefunzionano a singhiozzo. Una situazione insostenibile, che rischia didegenerare in un vero e proprio collasso assistenziale”. Dalla FIMMGNapoli, per voce dei vertici provinciali Corrado Calamaro e Luigi Sparanosi leva un allarme molto chiaro e, allo stesso tempo, un appello aidirettori generali di ASL e aziende sanitarie affinché ciascuno faccia lapropria parte per evitare il tracollo. Il problema riguarda in modoparticolare il sistema informatico grazie al quale vengono gestite leprescrizioni mediche informatizzate, che in questi primi giorni dell’annosta manifestando seri problemi di funzionalità. “Un incubo per i medici difamiglia – proseguono dalla FIMMG Napoli – perché proprio questo è uno deiperiodi caldi, a causa dell’influenza di stagione e di tutte lecomplicanze che ad essa si associano. Con decine e decine di visite algiorno, ci troviamo spesso a perdere un tempo infinito su un interfacciache funziona a singhiozzo”. Tutt’altro che intenzionati ad “abbandonare”gli assistiti, rimandandoli ad un secondo momento, i medici di famigliastanno ovviando al problema compilando le cosiddette “ricette rosse”. Cosache garantisce la continuità assistenziale e la copertura delleprestazioni nelle strutture pubbliche e accreditate. Ma è in questopassaggio che si sta manifestando un ulteriore problema. “Decine e decinedi pazienti – concludono Calamaro e Sparano – stanno tornando indietroricette alla mano, lamentando di non essere riusciti a prenotare laprestazione necessaria. Da più parti si sentono dire che la ricetta rossanon va bene, ma questo non è vero. E’ solo che andrebbe trascritta a manoed evidentemente questo ad alcuni “sportellisti” non è gradito. Tuttavia,negare ai cittadini ciò che spetta loro di diritto non è accettabile”.Che la situazione vada presto ripresa ne è convinto anche il presidentedell’Ordine dei Medici di Napoli Silvestro Scotti: “Quello che staaccadendo – dice – va oltre ogni possibile immaginazione. Ben oltre ilimiti della decenza e della coscienza. Spero che i direttori generalidelle ASL e delle aziende ospedaliere, e più in generale chiunque abbia laresponsabilità di gestire il sistema, si adoperi immediatamente affinchésia garantito ai cittadini l’accesso alle cure e alle prestazioni epertanto che sia chiarito agli erogatori che le ricette rosse sonopienamente valide e non che sono sbagliate o non più valide come vieneusualmente detto con la conseguenza che i medici vengano, colmo dei colmi,messi alla berlina e in cattiva luce nei confronti dei pazienti. Non ètollerabile che ancora una volta il medico sia utilizzato come caproespiatorio del sistema, non lo è anche alla luce del clima di grandediffidenza e di violenza che ormai è sotto gli occhi di tutti”.
Articolo pubblicato il giorno 10 Gennaio 2020 - 18:30