"Un anno e mezzo fa è accaduto un analogo episodio, sempre al Loreto Mare; da allora non è cambiato nulla. Servono misure straordinarie. Le telecamere? Ben vangano e ringraziamo per questo il dg della Asl, ma lo Stato in tutte le sue articolazioni, a partire dalla Prefettura, faccia la sua parte. Occorrono indagini rapide e pene certe. Gli operatori sono stanchi". Così Paolo Monorchio, presidente della Croce Rossa di Napoli, sul sequestro dell'ambulanza e degli operatori avvenuto ieri.Rabbia e paura caratterizzano lo stato d'animo degli operatori sanitari a Napoli, sottolinea Monorchio che, giovedì scorso, commentando il lancio di un petardo contro un'ambulanza nel quartiere Barra, aveva detto: "L'aspetto più inquietante è che ci si abitui a questo stato di cose, fatti che non avvengono neppure nei territori di guerra in quanto i mezzi di soccorso ed il personale sono protetti dalle convenzioni internazionali. A Napoli non è così. Il 14 giugno del 2018 - ricorda Monorchio - un'ambulanza del 118 fu sequestrata all'ospedale Loreto Mare per soccorrere due feriti lievi, una vicenda sulla quale indagano i carabinieri che hanno esaminato i filmati del sistema di videosorveglianza della zona. Attendo gli esiti di quei riscontri, di quelle indagini". "Dice bene il dg della Asl Napoli 1 Centro, Verdoliva: siamo a un punto di non ritorno. Ora basta. Lo Stato si faccia vivo".
Ambulanza sequestrata a Napoli, la Croce Rossa: 'Punto di non ritorno, lo Stato si faccia vivo'
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