Al via l’appello per il killer Ciro Guarente condannato in primo grado all’ergastolo per l’uccisione Vincenzo Ruggiero fatto a pezzi nell’abitazione della sua compagna ad Aversa. Tempi stretti, strettissimi. Si decide tutto in una settimana nel processo d’appello a carico di Ciro Guarente, l’ex cuoco della marina militare che nel luglio del 2017 ha ucciso e fatto a pezzi il 25enne attivista gay di Parete Vincenzo Ruggiero.
È l’indicazione data dal presidente della corte partenopea Eugenia Del Balzo nel corso della prima udienza del processo bis per Guarente. Stamattina si è svolta la relazione preliminare da parte del relatore con un rinvio alla settimana prossima quando ci saranno due udienze per le discussioni del procuratore generale, delle parti civili e del difensore di Guarente, l’avvocato Dario Cuomo. Poi ci sarà il verdetto dei giudici.
In primo grado il giudice Finamore aveva inflitto l’ergastolo per Guarente. Quello di Ruggiero fu un delitto particolarmente efferato. Guarente prima lo uccise, poi lo sciolse nell’acido per farlo sparire. I resti del 25enne di Parete vennero trovati in un garage a Ponticelli.
Gustavo Gentile
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