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Nel giorno del suo 83esimo compleanno papa Francesco emana due documenti destinati a lasciare il segno, sulla linea della tolleranza zero per il contrasto alla pedofilia: da una parte, la più importante, abolisce il segreto pontificio per i casi di abusi sessuali. Dall’altra, modifica uno dei reati più gravi in materia di abusi, quello che riguarda “l’acquisizione o la detenzione o la divulgazione, a fine di libidine, di immagini pornografiche di minori di diciotto anni (finora era sotto i quattordici anni, ndr) da parte di un chierico, in qualunque modo e con qualunque strumento”.Si tratta di norme in continuità con le leggi già emanate dopo il summit mondiale sugli abusi che si è tenuto a febbraio in Vaticano. Il Rescriptum ex audientia, pubblicato martedì, con cui si promulga un’Istruzione ‘Sulla riservatezza delle cause’, prevede che non siano più coperti dal segreto pontificio le denunce, i processi e le decisioni che riguardano chi “costringe qualcuno, con violenza o minaccia o mediante abuso di autorità, a compiere o subire atti sessuali”; chi “compie atti sessuali con un minore o con una persona vulnerabile; chi è coinvolto “nella produzione, nell’esibizione, nella detenzione o nella distribuzione, anche per via telematica, di materiale pedopornografico, nonché nel reclutamento o nell’induzione di un minore o di una persona vulnerabile a partecipare ad esibizioni pornografiche”. Il papa ha abolito anche il segreto pontificio sulle denunce, i processi e le decisioni riguardanti coloro che hanno commesso azioni od omissioni dirette a interferire o ad eludere le indagini civili o le indagini canoniche, amministrative o penali, nei confronti di un chierico o di un religioso in merito ai delitti di abusi sessuali. Ovvero cardinali, patriarchi, vescovi, legati del Romano Pontefice e tutti coloro che sono stati alla guida di una chiesa particolare, di una prelatura personale e di un ordine religioso e hanno insabbiato questi reati. Infine, a chi effettua la segnalazione, alla persona che afferma di essere stata offesa e ai testimoni non può essere imposto alcun vincolo di silenzio riguardo ai fatti di causa.Inoltre, nelle modifiche alle ‘Normae de gravioribus delictis’ papa Francesco ha stabilito che il reato di pedopornografia sussiste fino a quando i soggetti ripresi nelle immagini hanno l’età di 18 anni, e non solo 14 com’era finora. “L’acquisizione o la detenzione o la divulgazione, a fine di libidine, di immagini pornografiche di minori di diciotto anni da parte di un chierico, in qualunque modo e con qualunque strumento”, si legge nel testo. L’altra modifica riguarda l’abolizione della norma secondo cui il ruolo di avvocato e procuratore, nelle cause per abusi in sede di Tribunali diocesani e Dottrina della fede, doveva essere adempiuto da un sacerdote: ora potrà essere un laico.Come ultimo atto della giornata, come comunicato dalla Sala Stampa vaticana, papa Francesco ha accettato oggi la rinuncia all’incarico di nunzio apostolico in Francia presentata da monsignor Luigi Ventura. L’arcivescovo Ventura, 75 anni compiuti il 9 dicembre, nunzio a Parigi dal 2009, è sotto indagini da parte della magistratura francese per molestie sessuali.
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