#VERITA' PER ANGELO VASSALLO
App Sinfonia Desktop
ULTIMO AGGIORNAMENTO : 4 Agosto 2025 - 22:11
25.2 C
Napoli
App Sinfonia Desktop
Morte di Dj Godzi a Ibiza: slitta l’autopsia, necessarie altre...
Capri, sedicenne ferito dall’elica dopo un tuffo incauto
West Nile, altri due morti nel Casertano e uno nel...
Controlli serrati nel Golfo di Napoli: oltre 240 imbarcazioni verificate,
Escursioni in barca da San Vito Lo Capo: un’esperienza da...
Campania, il Governo boccia l’uscita dal piano sanitario: decisivi due...
Napoli, stop alla Cumana tra Fuorigrotta e Bagnoli: lavori urgenti...
Stretta della Polizia tra Mergellina e Pozzuoli: controlli a tappeto...
Sopravvivere al lunedì: abitudini, distrazioni e strategie per ripartire
Caserta, arrestato “l’orco” online: adescava minorenni con regali e denaro
Luigi Zeno premia Miss Mascotte per Miss Italia a Pompei
Napoli, incendia un negozio e aggredisce gli agenti: arrestato
Carenza di nefrologi in Molise: Asrem sigla una convenzione con...
Napoli, scarcerato l’ingegnere accusato di aver speronato acquascooter della Polizia
Jabil addio, la fine di un’era: rimossa l’insegna, 404 lavoratori...
Napoli, controlli a tappeto della polizia locale: sanzioni e sequestri...
Tre cani trovati morti di stenti in un box a...
Fiorella Mannoia in tournée in Campania: quattro imperdibili concerti ad...
Reggia di Caserta, il museo aperto anche a Ferragosto: visite,...
Cyber Security Foundation compie tre anni: “Realtà riconosciuta che guarda...
Rimessaggio abusivo a Capodimonte: sequestrata cava di tufo trasformata in...
Addio a Marco Bonamico, leggenda del basket italiano e simbolo...
Mazzocchi dopo il pari con la Casertana: “Non vincere disturba....
Napoli, finisce 1-1 l’amichevole con la Casertana. A segno Politano,...
Camorra, sequestrate tre tabaccherie nel Casertano: profitti milionari per i...
Camion salta la barriera in autostrada: tre morti e diciotto...
Stangata da 1 milione di euro a SHEIN: Antitrust sanziona...
Napoli Capitale Europea dello Sport 2026, aperti i primi bandi...
Due operai morti e 2 feriti in due incidenti sul...
Capodimonte, scoperta officina abusiva in una cavità tufacea: sequestrata rimessa...

Napoli, Pasquale Sibillo dava ordini dal carcere attraverso la moglie. Le intercettazioni: ‘Ha la pizzeria a Capri e quindi deve pagare di più’

Ascolta questo articolo ora...
Caricamento in corso...

Era il boss Pasquale Sibillo a dare gli ordini dal carcere ai suoi sodali per mettere in atto il giro di estorsioni a pizzerie e negozi di alimentari di Napoli. Direttive che impartiva con messaggi scritti tramite i parenti che si recavano ai colloqui in carcere. I 22 indagati, per i quali oggi sono scattate le ordinanze, sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di essere partecipi del clan Sibillo, di aver più volte estorto denaro ai titolari di pizzerie e negozi di generi alimentari delle zone di San Gaetano e dei Decumani, di partecipazione ad associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti in quelle zone infine di detenzione e porto abusivo di armi da sparo. Figurano anche storiche e famose pizzerie napoletane come “Di Matteo”, “Il Presidente” e “Sofia” tra gli esercizi commerciali di via dei Tribunali, a Napoli, taglieggiate dagli estorsori degli eredi del clan Sibillo. La circostanza emerge dal provvedimento con il quale il gip Tommaso Perrella (39esima sezione) ha disposto, su richiesta della DDA, 16 arresti in carcere, 3 arresti ai domiciliari e 3 divieti di dimora nella provincia di Napoli. Tra coloro per i quali è stato disposto il carcere figurano anche i due reggenti del clan, Giovanni Ingenito e Giovanni Matteo, entrambi cugini del baby boss Pasquale Sibillo (anche lui tra i destinatari delle misure cautelari), della cosiddetta “paranza dei bambini”, (tutti già in carcere), e la moglie di quest’ultimo, Vincenza Carrese, 26 anni, che nel clan occupava una posizione apicale e per la quale le porte del carcere si sono aperte oggi, durante il blitz dei carabinieri scattato all’alba. La consorte del baby boss, che tutti chiamano “Nancy”, portava le cosiddette “imbasciate” (messaggi, ndr) del compagno ai cugini reggenti, teneva sotto controllo la cassa, conteggiando le “entrate” e le “uscite” e, soprattutto, riscuoteva anche il “pizzo” come quando ha convocato a casa dell’abitazione della famiglia Napolitano (tenuta sotto controllo dai carabinieri) i titolari della pizzeria “Il Presidente” per intascare il denaro settimanalmente. Tra l’estate del 2016 e aprile 2017 avrebbero versato ai Sibillo 1900 euro. Oltre alle note pizzerie dovevano pagare il pizzo numerosi negozi di via dei Tribunali, uno dei decumani partenopei e zona turistica particolarmente famosa, come il noto “Bar Max” e la salumeria e macelleria “Sole”. Le date dei “prelievi” sono quelle canoniche; Ferragosto, Natale e Pasqua, e le somme erano destinate, riferivano gli estorsioni ai “carcerati”. Poi, se clan e vittime non si mettevano d’accordo sulle cifre da pagare, scattavano le ritorsioni, come i colpi di pistola sparati contro la saracinesca di Di Matteo la notte dello scorso 25 febbraio.
Aveva aperto un’altra pizzeria a Capri e quindi doveva pagare di più: la circostanza emerge da una intercettazione inserita nell’ordinanza di custodia cautelare. L’intercettazione in questione risale all’aprile 2017 e a parlare di tangenti, tra gli altri, sono Giovanni Matteo e Giovanni Ingenito (entrambi sottoposti a fermo di pm lo scorso marzo, ndr), cugini del baby boss Pasquale Sibillo (già in carcere). Giovanni Ingenito: “…se la capretta (così gli indagati chiamano il titolare della pizzeria “Il Presidente”, ndr) dà altri 500 euro arriviamo a 1000 euro” Giovanni Matteo: “…almeno altri 1000 euro li deve dare, visto che si è aperto la pizzeria a Capri e sta facendo soldi a tonnellate” Dalla stessa intercettazione, a cui prendono parte anche la moglie di Pasquale Sibillo, Vincenza Carrese, che tutti chiamano Nancy, e altre due persone, emerge anche l’esistenza di due liste, una sottoscritta dal baby boss e l’altra invece nelle mani del padre su cui sono annotati cifre, nomi e periodi in cui i negozianti avrebbero dovuto versare il “pizzo”. Tra gli interlocutori c’è un fitto “botta e risposta” sul denaro incassato e da incassare, prendendo in analisi ciascun caso, Antonio Esposito, detto “‘o pop” che si è occupato in prima persona di riscuotere alcune tangenti. Le vittime delle estorsioni hanno perlopiù negato di essere taglieggiati dal clan e solo in un secondo momento hanno ammesso di avere pagato per paura di ritorsioni.


Articolo pubblicato da Redazione il giorno 6 Novembre 2019 - 18:34

facebook

Ultim'ora

App Sinfonia Desktop

Cronache Podcast

  • Napoli, punta il fucile contro l'ambulanza per costringere l'autista a portare il padre al Policlinico
  • Massa Lubrense, carne avariata e ghiaccio per cocktail nelle buste della spazzatura
  • Caivano, minorenne con deficit psichiatrico costretto a vendere il suo corpo: 6 indagati
Vedi tutti gli episodi su Spreaker

Primo Piano

Le Video Storie