La camorra quella con la C maiuscola e da anni che ha cercato di far credere che la Rotonda di San Nicola sia un problema da extra-comunitari. Forti della presenza in zona di una struttura alberghiera che ne ospitava a centinaia. Della conseguente presenza in quei giardinetti e ai quattro semafori che la delimitano di decine di migrati lavavetri che, rispetto ai miti che solitamente conosciamo, che dimorano in altri punti della provincia, sono sempre stati, nei modi piuttosto “aggressivi”. Quello spazio pubblico frequentato da tossici e spacciatori sempre extra-comunitari è distante un centinaio di metri dalle scuole elementari e medie di San Nicola. È uno spazio dove pensionati, famiglie e ragazzi vivono con molta angoscia nel degrado attuale.
Il problema c’è ma una spiegazione gli abitanti del posto, anche se sempre abbottonatissimi, se la danno. Quei spacciatori migranti non sono altro che la manovalanza a bassissimo costo della camorra. Poveretti che vengono utilizzati: disposti a farsi qualche giorno di carcere. Dietro loro c’è la potente organizzazione di spaccio che controlla le piazze della contigua area di Marcianise. Quelli che vivono in case con ronde, telecamere e porte blindate e che magari usano i “bimbi“ per la materiale consegna delle maledette dosi. Ecco perché la condotta dei migranti dei giardinetti di San Nicola hanno metodi violenti perché dietro di loro ci sono criminali assetati di soldi e morte: a loro non importa se una dose di eroina o cocaina finisce nelle mani di piccoli studenti o se in quei maledetti giardinetti si sono consumati feroci atti criminali
Ebbene quale è la risposta dello Stato. Carabinieri e polizia conducono da anni una lotta in strada persa in partenza. Di extra-comunitari ne arrestano tutti i giorni sono arrivati a compiere operazioni sotto copertura: non ultima quella da travestiti da locale vigilanza. Ma quelli spuntano come i funghi e al massimo si fanno qualche giorno di carcere d’altra parte sono manovali al massimo gli trovano addosso qualche grammo di droga.
Ma ormai siamo alle porte del 2020, non voglio parlare di cose ancora da fantascienza o droni: ma alcune telecamere un occhio vigile su quella dannata piazza per cercare di capire targhe volti di consegna la roba agli schiavi del loro business mortale: no, quelle non si mettono e tutti gli abitanti della zona si chiedono amaramente perché. Nessuno pala perché hanno paura: ma tutti sanno. Tutti forse ricordano un recente sindaco di San Nicola condannato per traffico internazionale di stupefacenti.
Gustavo Gentile
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