Primo Piano

Per la Consulta l’ergastolo ostativo è incostituzionale: i boss festeggiano nelle carceri italiane

Condivid

La mancata collaborazione con la giustizia non impedisce i permessi premio per chi è sottoposto all’ergastolo ostativo, purché ci siano elementi che escludono collegamenti con la criminalità organizzata. Lo afferma la Corte costituzionale, riunita oggi in camera di consiglio, per esaminare le questioni sollevate dalla Corte di cassazione e dal Tribunale di sorveglianza di Perugia sulla legittimità dell’articolo 4 bis, comma 1, dell’Ordinamento penitenziario là dove impedisce che per i reati in esso indicati siano concessi permessi premio ai condannati che non collaborano con la giustizia. In entrambi i casi, si trattava di due persone condannate all’ergastolo per delitti di mafia. In attesa del deposito della sentenza, l’Ufficio stampa della Corte fa sapere che a conclusione della discussione le questioni sono state accolte nei seguenti termini. La Corte ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’articolo 4 bis, comma 1, dell’Ordinamento penitenziario nella parte in cui non prevede la concessione di permessi premio in assenza di collaborazione con la giustizia, anche se sono stati acquisiti elementi tali da escludere sia l’attualità della partecipazione all’associazione criminale sia, più in generale, il pericolo del ripristino di collegamenti con la criminalità organizzata. Sempre che, ovviamente, il condannato abbia dato piena prova di partecipazione al percorso rieducativo. In questo caso, la Corte – pronunciandosi nei limiti della richiesta dei giudici rimettenti – ha quindi sottratto la concessione del solo permesso premio alla generale applicazione del meccanismo “ostativo” (secondo cui i condannati per i reati previsti dall’articolo 4 bis che dopo la condanna non collaborano con la giustizia non possono accedere ai benefici previsti dall’Ordinamento penitenziario per la generalità dei detenuti). In virtù della pronuncia della Corte, la presunzione di “pericolosità sociale” del detenuto non collaborante non è più assoluta ma diventa relativa e quindi può essere superata dal magistrato di sorveglianza, la cui valutazione caso per caso deve basarsi sulle relazioni del Carcere nonché sulle informazioni e i pareri di varie autorità, dalla Procura antimafia o antiterrorismo al competente Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica.


Articolo pubblicato il giorno 23 Ottobre 2019 - 18:03
Redazione

Siamo la redazione di Cronache della Campania. Sembra un account astratto ma possiamo assicurarvi che è sempre un umano a scrivere questi articoli, anzi più di uno ed è per questo usiamo questo account. Per conoscere la nostra Redazione visita la pagina "Redazione" sopra nel menù, o in fondo..Buona lettura!

Pubblicato da
Redazione

Ultime Notizie

Sant’Antimo, ragazzina picchia coetanea e poi mette il filmato di scherno sui social

Sant'Antimo - Ragazzina filmata mentre viene aggredita da una coetanea e poi presa in giro… Leggi tutto

24 Giugno 2025 - 11:50

Napoli, tassisti in rivolta: “Ignorati dal Comune, stalli cancellati per favorire i bar”

Napoli – I tassisti napoletani alzano la voce contro l’amministrazione comunale, accusata di penalizzare il… Leggi tutto

24 Giugno 2025 - 11:21

Agguato nella notte ad Acerra: subito fermato il pistolero

Acerra - Sparatoria, ferimento e arresto del pistolero tutto nel giro di una notte. Una… Leggi tutto

24 Giugno 2025 - 11:06

Napoli, notte di fuoco a Soccavo: 4 misteriosi incendi

Napoli - Notte di fuoco nel quartiere di Soccavo con ben 4 incendi che si… Leggi tutto

24 Giugno 2025 - 09:36

Caso Angela Celentano, il gip di Napoli dispone nuove indagini sulla pista turca

Napoli – Nuovi sviluppi nel caso di Angela Celentano, la bambina di tre anni scomparsa… Leggi tutto

24 Giugno 2025 - 08:49

Casavatore, festa San Giovanni, il sindaco Celaj chiede la benedizione per la città

Casavatore - Festa Patronale in onore di San Giovanni Battista: il sindaco Fabrizio Celaj chiede… Leggi tutto

24 Giugno 2025 - 08:19