E’ delle ultime ore la notizia che il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha inviato una lettera alle imprese italiane interessate al mercato estero e preoccupate dalle news riguardanti dazi e tasse da parte degli USA.
“Comprendo bene le preoccupazioni di tutto il settore e l’impatto che queste misure potrebbero avere sul nostro Paese e sulle nostre imprese. Come ho avuto modo di ribadire incontrando il segretario di Stato Michael Pompeo, difenderemo con tutte le nostre forze le imprese italiane. Questo sarà possibile anche grazie a un percorso di dialogo che abbiamo già intrapreso con gli USA“, ha dichiarato il ministro.
“Al ministro Di Maio rispondiamo che siamo disponibili a dialogare e cooperare per aprire nuovi accordi commerciali e lavorare nel migliore modo possibile per evitare l’inserimento di dazi e ulteriori tasse che non fanno bene al mercato statunitense e a quello italiano“, dichiarano gli analisti del Think Tank “Imprese del Sud“.
Gli Usa imporranno presto tariffe doganali sui prodotti europei per circa 7 miliardi di euro – precisa Sergio Passariello, fondatore di Imprese del Sud – colpendo aerei e parti di aerei prodotte in Europa ma anche altri settori, in primis l’industria meccanica tedesca che ha le pmi italiane, storicamente, tra i suoi primi sub fornitori.
L’agroalimentare, per l’Italia, è il settore che rischia di essere maggiormente colpito dalla decisione dell’amministrazione Trump avallata dal Wto. Includendo anche le bevande e il tabacco, il comparto è il terzo nella graduatoria delle esportazioni Italiane negli Stati Uniti, con un valore di poco superiore ai 4 miliardi di euro nel 2018. Anche in questo caso, come per l’export totale, le dinamiche degli ultimi anni sono positive: l’incremento registrato rispetto al 2017 è stato del 4,1%.
Continua Passariello: “al ministro chiediamo politiche economiche efficaci, snellimento della burocrazia e la promozione degli accordi internazionali di libero scambio, da considerare come armi per la crescita del nostro commercio.Potrebbe interessarti
Il ministro Di Maio ha lanciato un appello alle imprese e alla diplomazia, scrivendo: “Ho voluto, come uno dei primi atti, portare la funzione relativa al commercio estero alla Farnesina, in modo da creare una sinergia ancora più efficace tra Ambasciate, Consolati e Istituti di commercio estero. E tra i miei compiti c’è anche quello di tutelare il Paese e il Made in Italy. Su questo mi spenderò con tutte le mie energie, anche perché credo fermamente che la politica estera italiana la facciano, oltre al Ministero che guido, i nostri imprenditori che esportano eccellenze richieste in tutto il mondo“. Una visione che condividiamo, dichiara Passariello, ma se veramente concretizzata. “Dobbiamo rafforzare la promozione del nostro Made in Italy all’estero e le attività delle ambasciate e dei consolati possono divenire davvero uno strumento di azione economica e commerciale“, continua Passariello.
Sulla stessa linea l’analista del Think Tank “Imprese del Sud”, Domenico Letizia che dichiara: “L’azione della nostra diplomazia può divenire fondamentale per la promozione delle nostre imprese all’estero, valorizzando la conoscenza dei mercati lontani dai nostri, la partecipazione, aperta davvero a tutti, alle Fiere internazionali all’estero anche in cooperazione con le iniziative e gli eventi che si svolgono lungo il corso dell’anno da parte delle nostre ambasciate“.
“Abbiamo il meglio di ogni prodotto e vogliamo sostenere le imprese che esportano in tutto il mondo“, conclude Passariello, auspicando “un sistema commerciale legato agli esteri che sia davvero capace di generare promozione, tutela e conoscenza per la nostra comunità imprenditoriale, ribadendo l’importanza di accordi commerciali e vantaggiosi come quello con il Canada. Anche in questo caso è importante lottare tutti contro le fake news legate ai timori dei mercati esteri e delle regole degli altri paesi“.






