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Bomba d’acqua sull’Ospedale del Mare, Ciro Verdoliva: ‘Dissento dai toni usati della consigliera Ciarambino’

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In merito alle dichiarazioni della consigliera regionale Valeria Ciarambino, la direzione strategica dell’ASL Napoli 1 Centro fa sapere che non vi è alcun tentativo di censura nelle decisioni assunte rispetto al sopralluogo richiesto, come del resto testimonia l’aver diffuso alla stampa già in mattinata un resoconto dell’accaduto e un chiaro impegno sull’immediata ripresa di un servizio tanto importante. «L’impossibilità di acconsentire al sopralluogo – chiarisce Ciro Verdoliva – è dipeso
dall’esecuzione in corso dei lavori di ripristino e soprattutto dalle prove di funzionamento che prevedono la presenza dei soli addetti ai lavori per ragioni di sicurezza. Prima del diritto di ispezione reclamato dalla consigliera e del suo interesse ad ottenere consenso politico, per noi è doveroso ripristinare il servizio di Radioterapia per i pazienti.
Resta inteso che sussiste il diritto di chiedere tutte le informazioni utili nel rispetto del ruolo di consigliere regionale e l’accesso alle aree comuni, ovvero in aree ove non sono in corso attività di assistenza clinico-sanitaria, o ancora attività tecnico manutentive, e in tal senso tutti sono i benvenuti nelle strutture dell’ASL Napoli 1 Centro. Del resto, questa direzione generale ha fatto della trasparenza un principio inalienabile. Tengo inoltre a precisare che il direttore sanitario del
presidio questa mattina, nel corso della visita della consigliera è sempre stato disponibile a fornire qualsiasi informazione richiesta”. Verdoliva ha poi espresso dissenso per i toni con i quali la consigliera ha ancora una volta alimentato il clima di diffidenza nei confronti di chi lavora
per la salute dei cittadini. «Ogni giorno medici e infermieri vengono aggrediti fisicamente e verbalmente, mi spiace che non si riesca a evitare di strumentalizzare ogni evento pur di generare dissenso. Credo che sarebbe il momento di una maggiore assunzione di responsabilità rispetto
ad un clima d’odio che viene continuamente alimentato. A farne le spese sono infatti i nostri operatori sanitari, le nostre donne e i nostri uomini ai quali, ancora una volta, voglio dire grazie».

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