foto di repertorio
“Alle condizioni date, sto facendo il possibile”. Così replica alle critiche degli ultimi giorni il presidente dell’Eav, Umberto De Gregorio. “Che i pendolari si lamentino del servizio della Circumvesuviana è comprensibile: il servizio funziona ancora male. Il cambiamento è un percorso lungo e difficile. I primi due anni del mio mandato li ho impiegati a scongiurare un fallimento dato per certo. Una volta risanato il bilancio abbiamo potuto programmare assunzioni ed investimenti. Questa era la mission che ho ricevuto dal presidente De Luca e che sto portando avanti”. “La manutenzione dei treni – ricorda il presidente Eav – non spetta a me, ma a quei dirigenti ed a quel personale che ho trovato in azienda, che quindici anni fa portavano tecnicamente bene avanti il servizio e che quindi devo ritenere siano ancora in grado di farlo oggi. Certo la carenza di personale produce effetti negativi, occorre un urgente ricambio generazionale e forze nuove perché il personale é davvero ridotto ai minimi termini. Entro poche settimane assumiamo 20 giovani ingegneri, a seguire macchinisti, operai eccetera. Oggi sulla circumvesuviana mancano treni e personale per condurre i treni. Il servizio é carente? E’ un miracolo che esista. Le condizioni per migliorare? Sono tutte in campo: gara per nuovi treni, investimenti ed assunzioni”. “Accetto tutte le critiche, purché mi si indichi dove ho sbagliato. Dobbiamo recuperare un ritardo di programmazione di almeno venti anni nell’acquisto di treni e nel reclutamento del personale. Siamo determinati a farlo pur tra mille problemi. E’ una sfida difficile, al limite del possibile. Bisogna Affrontare problemi strutturali e culturali, se non affrontiamo i quali ogni tentativo resterà vano. Giusto che i pendolari della Circumvesuviana si lamentino di Eav. Sbagliato confondere chi ci ha messo la faccia con il problema antico di Eav. Infine ricordo che Eav non è solo Circumvesuviana. Sulla Cumana e metroCampania abbiamo immesso in esercizio 13 treni nuovi: nei cinque anni precedenti i treni nuovi messi in esercizio erano stati pari a zero. Abbiamo riqualificato 30 stazioni: nei precedenti 5 anni zero. Sulla gomma abbiamo risolto tutti i nodi lasciati dal fallimento (questa volta dichiarato formalmente proprio in tribunale nel 2012) di Eavbus, ricomprando dal fallimento tutti i beni per svolgere il servizio. Sugli investimenti abbiamo trovato tutti i cantieri chiusi, oggi abbiamo tutti i cantieri aperti, definito tutti i contenziosi e lavori in corso per oltre un miliardo di euro. La funivia del Faito? Era chiusa, oggi è un gioiello. Io vado avanti serenamente, con la consapevolezza dei mille problemi ancora da affrontare ed anche con la consapevolezza che occorrano scelte radicali, anche nella governance e nei rapporti tra aziende e proprietà, nonché nelle relazioni sindacali, per ottenere davvero un cambiamento nel tpl campano”, conclude De Gregorio.
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