A Pompei in questi ultimi giorni si susseguono i comunicati e i rumors, ma il tema è sempre lo stesso: Il cosiddetto Progetto EAV e i sottopassi che lo accompagnano.Potrebbe interessarti
Arzano, smarrito per strada, ennesimo cucciolo a rischio investimento salvato dalla polizia locale
Casamarciano, 18,500 euro al clan Russo per un pacchetto di voti. Indagato anche il sindaco di Cicciano
Camorra, latitante del clan Cesarano arrestato in provincia di Pisa
Napoli, dall'autopsia la verità sulla morte di Nunzia Cappitelli
Al contrario, i due Comitati racchiudono nel loro variegato interno posizioni possibiliste e aperte ad aggiustamenti progettuali. Sono posizioni che tendono a evitare il rischio di gettare l’acqua sporca insieme con il bambino. Le aperture però non emergono dalle strutture apicali dei due Comitati. Esse infatti sono occupate in nome della teoria della sedia vuota, come da diffusa prassi delle organizzazioni spontanee e volontarie. Cioè “occupate” da chi si propone e si antepone agli altri, alzando la voce e i toni. E ciò accade in barba alle regole della democrazia che, deviando dal proprio alveo, tende così a venarsi di demagogia. E di tardosessantottismo.
Cronache della Campania è stato invece fin dal primo momento possibilista. Ha segnalato le criticità del progetto, ribadendo però la necessità della sua adozione, una volta emendato. A nostro avviso Pompei non può permettersi di perdere i circa settanta milioni di euro lordi occorrenti per le opere a farsi. Essi non graveranno sul bilancio comunale, che mai si potrebbe permettere una tale spesa. Ovvio. La risposta della EAV è stata comunque positiva per la conservazione del passaggio pedonale a raso di Via Nolana, attraversato da migliaia di persone quotidianamente nei pressi della Parrocchia del S.Salvatore. Ne prendiamo atto con soddisfazione e vigileremo su questo risultato raggiunto. Apprezziamo altresì la nuova attenzione prestata dall’EAV a ipotesi di soluzioni migliori per i restanti tre sottopassi pedonali, che - va detto con chiarezza - saranno comunque utilizzati da poche centinaia di persone nell’arco della giornata, e non sempre.
Noi di Cronache della Campania, da soli finora, abbiamo sollevato anche il problema dei danni - certi e verificati ormai a livello internazionale - che l’inquinamento da traffico urbano provoca al DNA e quindi alla Salute dei cittadini. A Pompei sono migliaia i cittadini residenti costretti a inalare alti livelli di polveri sottili e gas velenosi prodotti dal traffico che assedia quotidianamente quello che abbiamo battezzato il “quadrilatero dello Smog” delle strade del centro Città. Ad esso si aggiunge la piazza del Santuario e l’intero sviluppo della Via Nolana fino al quadrivio di Tre Ponti. Sono quindi migliaia - tra i cinquemila e i diecimila almeno - i cittadini che soffrono, e soffriranno in futuro, di patologie da eccessivo traffico urbano. Da queste colonne abbiamo segnalato i danni che si cumuleranno sulla pelle dei cittadini a Pompei se si verificheranno ritardi ingiustificati o perdite di fondi destinati a Pompei. Vigileremo anche su questo. Sappiamo peraltro che una Associazione Ambientalista nazionale si sta muovendo sulla segnalazione da noi fatta a riguardo della dubbia efficienza della stazione/centralina di rilevazione della qualità dell’aria ubicata a Via Lepanto, di fianco alla ex Pretura. Il Comune di Pompei, l’ARPAC e l’ EAV - dunque la stessa Regione Campania - sono chiamati a particolari responsabilità. L’ARPAC sopratutto. Insomma, tanto per capirci meglio, qui ormai è in ballo la Salute Pubblica, oltre che la rete ferroviaria EAV e qualcuno corre il serio rischio di pagare per i ritardi.
Federico L.I. Federico






