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La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso del procuratore generale di Salerno. Lo sconto di pena a soli 20 anni di carcere per il romeno, stabilito in Appello, andrà rivisto
Colpo di scena nel processo sull’omicidio di Natalino Migliaro. La Corte di Cassazione, infatti, ha accolto il ricordo presentato dal procuratore generale di Salerno Leonida Primicerio disponendo un nuovo giudizio in Appello che riconosca all’unico imputato di nazionalità romena, Ionut Alexa, l’aggravante della connessione teleologica tra l’omicidio, la rapina e la violenza sessuale subita dalla fidanzata della vittima (esclusa nel secondo grado). Il ricorso era stato presentato dopo lo sconto di pena in Appello a soli 20 anni di reclusione, che aveva ribaltato la sentenza di prima grado all’ergastolo.
Nella notte del 4 ottobre 2014 il 34enne era in auto in compagnia della sua fidanzata in via Idrovora, tra l’Aversana e la località Lido Lago a Battipaglia quando, improvvisamente, vennero aggrediti da due uomini con il volto coperto che volevano rapinarli. Nella colluttazione Natalino perse la vita a causa della gravi ferite riportate, mentre la sua ragazza venne violentata. Il complice del romeno non è stato mai identificato.
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