Roma. Niente note sul registro e espulsioni per i bambini delle scuole elementari: approvato l’emendamento, incluso nella proposta di legge che reintroduce l’insegnamento dell’educazione civica, che prevede l’abrogazione delle sanzioni disciplinari previste dal Decreto Regio del 26 aprile 1928. “Verso gli alunni che manchino ai loro doveri – affermava l’articolo 414 del Regio decreto – si possono usare, secondo la gravità delle mancanze, i seguenti mezzi disciplinari: ammonizione; censura notata sul registro con comunicazione scritta ai genitori, che la debbono restituire vistata; sospensione dalla scuola, da uno a dieci giorni di lezione; esclusione dagli scrutini o dagli esami della prima sessione; espulsione dalla scuola con la perdita dell’anno scolastico”. La legge approvata oggi, che ora dovrà passare all’esame del Senato per l’approvazione definitiva, per “rafforzare la collaborazione con le famiglie”, estende alla scuola elementare il Patto educativo di corresponsabilità, oggi previsto per le scuole medie e per le superiori. Soddisfatti i presidi: “un atto di civiltà educativa”, dice il presidente dell’Anp, Antonello Giannelli, secondo il quale l’ordinamento approvato era “anacronistico e di fatto non applicato. Come si può pensare che sia utile l’espulsione dalla scuola di bambini di 6-9 anni? Occorre piuttosto coinvolgere maggiormente le famiglie, come è stato fatto estendendo alla scuola primaria le norme sul Patto di corresponsabilità educativa”. Lo dichiara in una nota Antonello Giannelli, presidente dell’Anp, commentando l’abrogazione della normativa che prevedeva le sanzioni disciplinari per i bambini delle elementari. “Fermo restando – spiega Giannelli – che dobbiamo leggere il provvedimento legislativo nella sua versione definitiva, l’emendamento alla riforma per la reintroduzione dell’educazione civica a scuola, approvato il 30 aprile, che abroga gli articoli da 412 a 414 del Regio Decreto 26 aprile 1928, n. 1297, espunge dall’ordinamento una norma anacronistica e priva di risvolti educativi che, peraltro, risultava già inapplicabile, ed era di fatto disapplicata in quanto non teneva conto delle più moderne leggi sulla trasparenza amministrativa e sulla privacy”.”. Tuttavia non mancano esperti che criticano l’abolizione delle sanzioni, “si stanno togliendo tutti gli strumenti educativi”, dicono e fanno notare come emergenze educative cominciano a manifestarsi già in bambini di 9-10 anni. Il Miur fa notare che “le sanzioni restano, ma all’interno di un quadro normativo attualizzato: l’articolo 8 relativo ai rapporti tra scuola e famiglia non fa altro che estendere anche alla scuola primaria, infatti, il Patto educativo di corresponsabilità che già oggi disciplina, in maniera dettagliata e condivisa, i diritti e doveri degli studenti delle scuole secondarie nei confronti delle istituzioni scolastiche, comprese le relative sanzioni”.
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