La scuola più 'grande' d’Italia, ovvero la 'Scuola Diffusa - Quartiere Educante' - le cui aule sono diffuse nei vicoli nell’intero, popoloso e difficile quartiere di Napoli -, promossa dall’impresa sociale 'Dalla Parte dei Bambini - DPDB' (nell’ambito dei progetti di contrasto alle povertà educative dell’Impresa sociale 'Con i bambini' e Fondazione con il Sud) giunge al traguardo del suo primo anno di sperimentazione.Martedì 4 giugno, alle ore 10.30 i 12 alunni della prima classe della Scuola media sperimentale napoletana, protagonisti del progetto, saranno nei vicoli dei Quartieri spagnoli per consegnare agli 11 artigiani 'maestri di vita' un attestato di ringraziamento per il lavoro svolto nel corso dell’anno scolastico che si sta per concludere. Durante l’anno scolastico, infatti, gli 11 artigiani che hanno aderito all’iniziativa sono diventati, per diverse ore, essi stessi insegnanti, facendo delle loro botteghe altrettante aule temporanee per le lezioni dei bambini accompagnati dai docenti della scuola.A loro il merito di aver svelato ai bambini, attraverso il loro lavoro, argomenti e leggi che hanno integrato le lezioni svolte dagli insegnanti. Nelle molte aule diffuse nel quartiere che i bambini hanno frequentato ogni mattina, il programma della scuola si è arricchito dei saperi di panettieri, verdurai, artigiani, tecnici della Municipalità. Gli alunni hanno appreso i principi della chimica dalle ragioni della lievitazione del pane o della cottura dei cibi, regole della matematica tramite i calcoli del taglia e cuci, il ciclo delle stagioni e la crescita di piante e frutta visitando i negozi di frutta e verdura, il funzionamento di apparati e meccanismi tecnici nei magazzini di riciclo o negli uffici tecnici comunali.
Oltre all’attestato, agli artigiani saranno consegnate le copie di 'Primo diario di viaggio della Scuola Diffusa', il giornalino che gli alunni hanno scritto e pubblicato alla fine di questo primo anno di scuola.Potrebbe interessarti
‘Scuola Diffusa - Quartieri Spagnoli Quartiere Educante’ è una sperimentazione volta a contrastare gli altissimi tassi di dispersione scolastica nel territorio (i più alti del Paese). La novità di questo modello unico in Italia arricchisce gli insegnamenti ‘tradizionali’ della Scuola Secondaria di primo grado. I giovani, infatti, oltre al percorso di studi in classe, hanno frequentato le cosiddette ‘aule diffuse’, spendendo circa 80 ore di lezione nelle botteghe degli artigiani che hanno aderito al progetto. Un modo per contribuire alla rigenerazione urbana dei Quartieri Spagnoli, riscoprendo le potenzialità educative di chi qui vive e lavora. Il progetto, inoltre, ha previsto anche molte attività collaterali: laboratori teatrali e musicali, un laboratorio ecologico presso la Vigna di San Martino, visite alla Municipalità, luoghi d’arte e mostre promosse in città.






