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Napoli, il cantiere di Porta Capuana chiuso per racket riaprirà lunedì

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 Riaprirà lunedì il cantiere Unesco chiuso stamattina dopo le reiterate minacce del racket a Napoli L’epilogo della vicenda dopo che il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, ha ricevuto i titolari della ditta ‘La Spinosa’ che stava lavorando al restyling di Porta Capuana. Da fonti del Comune di Napoli si apprende che a seguito dell’incontro la ditta ha dato la sua disponibilità a riaprire il cantiere e a proseguire nei lavori. Pertanto il cantiere sarà di nuovo all’opera già nella giornata di lunedì.  La ditta ‘La Spinosa’ stava lavorando a Porta Capuana nell’ambito del Grande Progetto Unesco prima di subire le minacce del racket per due giorni consecutivi. Di qui la decisione del titolare di richiamare a casa gli operai e sospendere i lavori da oggi. A far tornare sui propri passi i proprietari dell’impresa – a quanto si apprende – e’ stata la grande attenzione e la vicinanza ricevuta dalle istituzioni cittadine. Una vicenda – da quanto si apprende – che Palazzo San Giacomo ha seguito “con grande attenzione” sin dalla giornata di ieri col sindaco in prima persona ma anche col Capo di Gabinetto Attilio Auricchio, l’assessore Calabrese e i responsabili della polizia locale.

“L’ennesimo ed inaccettabile affronto della camorra anche sui lavori Unesco di Porta Capuana. Non possiamo restare silenti e darla vinta a questi criminali. La risposta deve essere chiara ed immediata. Quel cantiere va riaperto subito, anche con un presidio fisso, se necessario, delle forze di polizia. Rivolgo un appello al Sindaco e agli Assessori competenti: riapriamo subito quel cantiere. Io ci sto. E voi?”.Aveva affermato in mattinata Giampiero Perrella, Presidente della IV Municipalità di Napoli. “I lavori Unesco che presto interesseranno anche altre zone del Centro storico come via Tribunali -ha spiegato Perrella- non possono fermarsi perché la camorra ha deciso di metterci le mani sopra. Un’impresa costretta ad abbandonare la città è una sconfitta per tutti e soprattutto per lo Stato. Alimenta paura e genera smarrimento collettivo. Proprio quello che i clan cercano di fare ogni giorno attraverso minacce ed estorsioni. La nostra Municipalità ha bisogno di aiuto e risorse perché da sola non ha gli strumenti per farcela. Ormai ogni mese ci troviamo a commentare fatti di sangue o episodi di intimidazioni e, nel frattempo, gli strumenti e gli uomini promessi dal Governo ancora non arrivano. I cittadini si sentono abbandonati e sappiamo perfettamente che solo con maggiori controlli e con la presenza costante delle forze dell’ordine sul territorio si può davvero fare qualcosa. Chiediamo, dunque, misure immediate e straordinarie per questa città, perché continuare a dire che non c’è un’emergenza criminalità a Napoli non è, a nostro avviso, un modo per aiutarci”. “Prefettura e Questura ci aiutino -conclude Perrella- perché oggi la criminalità ha preso di mira il cantiere di Porta Capuana, domani potrebbe accadere a quello di via Tribunali e dopo domani ad altri cantieri cittadini. Serve uno sforzo congiunto di tutti per dimostrare ai clan che la città non si lascia intimidire ed è pronta a qualsiasi cosa per difendere con forza i tanti imprenditori onesti ed i tanti cittadini per bene, che hanno il sacrosanto diritto a sicurezza e legalità”. E l’appello di Perrella è andato a buon fine.

“La città è completamente in mano alla criminalità organizzata e l’Amministrazione comunale fa finta di nulla. L’impresa che stava effettuando i lavori a Porta Capuana, dopo le ripetute minacce subite, addirittura è stata costretta a lasciare il cantiere. Un fatto gravissimo ed inquietante. Una sconfitta per tutti noi, di fronte alla quale è necessaria una risposta immediata delle istituzioni e delle forze dell’ordine. Non possiamo darla vinta alla camorra, non possiamo permetterci che imprenditori sani ed onesti siano costretti ad abbandonare Napoli, perché vittime di pressioni ed estorsioni. Come forze di opposizione in Consiglio comunale abbiamo già chiesto un incontro urgente al Prefetto di Napoli per valutare le azioni da intraprendere”. Ad affermarlo sono stati sempre in mattinata i Capigruppo ed i Consiglieri di opposizione: Matteo Brambilla (Movimento 5 Stelle), Aniello Esposito (PD), Salvatore Guangi (Forza Italia),  David Lebro  (La Città),  Salvatore Madonna (PD), Marta Matano (Movimento 5 Stelle), Vincenzo Moretto (Prima Napoli), Domenico Palmieri (Napoli Popolare), Alessia Quaglietta (PD), Gaetano Troncone (Gruppo Misto),  Anna Ulleto (Gruppo Misto) e Diego Venanzoni (PD).

“La città è in piena emergenza criminalità -stigmatizzano i Consiglieri- ed il fatto accaduto a Porta Capuana non è di certo il primo. Siamo arrivati al punto che la camorra ha il completo controllo di alcuni territori ed il livello di sicurezza che si respira nelle strade di Napoli è ai minimi storici. Nonostante quella ditta si sia rivolta subito alla polizia per denunciare l’accaduto ed informato tempestivamente il Comune. Vorremmo sapere l’opinione del sindaco de Magistris, se non è troppo impegnato, come qualche giorno fa, in qualche passerella sul vicino cantiere di piazza Garibaldi, contiguo a quello Unesco in questione e capire come ha intenzione di reagire. Quella ditta  -concludono i Consiglieri- si sarebbe dovuta occupare anche di altri lavori nel Centro Storico ed ora, ovviamente, è tutto bloccato. Così come lo è a Porta Capuana”.


Articolo pubblicato il giorno 9 Maggio 2019 - 16:27

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