Foto archivio
Mercato dei Colori a piazza Garibaldi, il gruppo DeMa della II Municipalità si dice contrario al progetto. «Riteniamo motivo di grande preoccupazione l’iniziativa promossa dal gruppo La Città in Consiglio comunale e sostenuta dalla IV Municipalità e dall’Amministrazione comunale – si legge in una nota – che prevede la creazione del Mercato dei Colori nella parte esterna dell’area sud di piazza Garibaldi». «L’area in questione – proseguono gli esponenti del Consiglio di piazza Dante – dopo anni di lavori per la realizzazione della linea 1 della metropolitana e grazie ad un costante impegno della II Municipalità, ha visto una significativa rinascita, come si evince dall’apertura di numerose attività di somministrazione, dal consolidamento delle strutture alberghiere di rilievo internazionale e dallo sviluppo di numerose attività di ricezione extra alberghiere». Forte è tuttavia la «preoccupazione di vedere interrotto un percorso di riqualificazione intrapreso con enorme difficoltà – prosegue la nota – viste le caratteristiche della piazza ed un immenso lavoro svolto». Il gruppo DeMa ricorda poi che «l’area soprastante la Galleria commerciale, anche se amministrativamente appartenente alla IV Municipalità, confina con la II. Pertanto sarebbe stata opportuna un’adeguata collaborazione istituzionale in relazione ad una delle piazze più importanti della nostra città, come ha rimarcato d’altronde il presidente della II Municipalità Francesco Chirico, sottolineando il mancato coinvolgimento in un progetto che avrebbe pesanti ripercussioni sul nostro territorio». «La creazione di un mercato in una piazza costata diverse decine di milioni di euro – aggiungono i rappresentanti di DeMa – è da considerarsi non pertinente, in quanto quello spazio dovrebbe essere destinato ad accogliere manifestazioni ed eventi ciclicamente programmati e funzionali alla ricezione dei numerosi turisti che arrivano ogni giorno alla stazione di piazza Garibaldi». Contrari inoltre i firmatari della nota ad un eventuale spostamento del mercato di via Bologna: «l’ipotesi di delocalizzare quel mercato multietnico, che purtroppo ha rappresentato un modello fallimentare di inclusione, ci spinge a riflettere sulla necessità di intraprendere un nuovo percorso di vera e concreta integrazione, che si può raggiungere attraverso il lavoro; ovvero integrando gli operatori extracomunitari nei mercati già istituiti, come già suggerito dall’Ordine del Giorno approvato all’unanimità dal Consiglio della II Municipalità».
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