Alta tensione nelle carceri italiane. L’evasione di due detenuti dal penitenziario di Carinola (Caserta) e la rivolta dei detenuti islamici a Spoleto (Perugia) seguono di pochi giorni analoghe intemperanze accadute nelle carceri di Campobasso e Perugia. “Una situazione allucinante, tanto più grave se si considera che oltre ad esse contiamo ogni giorni aggressioni a poliziotti penitenziari e ritrovamento di telefonini in celle”, commenta Donato Capece, segretario generale del Sindacato autonomo polizia penitenziaria Sappe, in un comunicato. “Le aggressioni, le colluttazioni e i ferimenti si verificano costantemente, con poliziotti feriti e celle devastate. Il ministro della Giustizia adotti con tempestività urgenti provvedimenti, a cominciare dall’istituire un tavolo permanente al ministero per monitorare la situazione penitenziaria e trovare idonee soluzioni”, aggiunge il sindacalista. I numeri riferiti all’intero anno 2018, con una popolazione detenuta inferiore a quella attuale di oltre 60.400 presenze, parlano da soli: 7.784 colluttazioni, 1.159 ferimenti, 91evasioni (8 quelle femminili), 10.423 atti di autolesionismo, 61 suicidi,1.198 quelli sventati dalle donne e dagli uomini del Corpo.
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