Al telefono avveniva l'accordo su quanto pagare "i cioccolatini". In realta' quei dolciumi era la droga che, poi, veniva acquistata dai 'corrieri' a Castel Volturno, nel Casertano, e a Torre Annunziata, nel Napoletano. All'uscita autostradale di Mercato San Severino, avveniva la cessione. E' il modus operandi di due gruppi criminali che il gip definisce "piattaforme" con a capo un 20enne e un 29enne, scoperto in un'indagine della procura di Nocera Inferiore che ha portato all'esecuzione di nove misure cautelari di cui 4 in carcere e 2 ai domiciliari, mentre 3 indagati hanno ottenuto il divieto di dimora in provincia di Salerno. Tutti, a vario titolo, sono accusati di concorso in detenzione e spaccio di cocaina e eroina. Una delle due "piattaforme", spiega il procuratore capo, Antonio Centore, si serviva del 'telefonino di servizio', ossia un cellulare che i vari pusher avrebbero utilizzato, appunto a turno, per soddisfare le richieste della 'clientela'. In un'intercettazione, inoltre, si sente un pusher dire al proprio interlocutore di essere costretto a interrompere il turno per accompagnare la moglie incinta dal ginecologo. "Speriamo che non perdo la giornata", aggiunge, riferendosi ala fatto che la loro paga era 'a giornata'. In un'altra telefonata, invece, gli inquirenti hanno sentito il capo redarguire lo spacciatore che si e' svegliato tardi, mentre i clienti chiamavano invano. "Che ti tengo a fare? A guardare le macchine", dice.
Nell'indagine, avviata nell'ottobre dello scorso anno e condotta dai carabinieri della Compagnia di Mercato San Severino, sono documentati numerosi episodi di spaccio di cocaina ed eroina nei comuni salernitani di Mercato San Severino, Castel San Giorgio e Siano.Potrebbe interessarti





























