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 L’impellente “necessità di impedire il protrarsi di medesime condotte criminose e che nel prossimo mese di maggio si svolgeranno le elezioni europee. Appare quindi, assolutamente indispensabile provvedere al più presto per impedire che anche per la prossima tornata elettorale – scrive il gip – nel comune di Torre del Greco si verifichi un analogo fenomeno criminale mercimonio di voti, assolutamente indegno in un paese civile!”.
 Tra i vari elementi raccolti ai fini dell’inchiesta e presi in considerazione dal gip  c’è il video inchiesta dei colleghi di fanpage.it che, il giorno dopo le elezioni, racconta episodi di compravendita di voti nei pressi del seggio elettorale dell’istituto IPAM di Corso Garibaldi. Questo filmato costituisce un’importante prova in seguito anche agli interrogatori delle persone indagate. Masella Giovanni per ben tre volte è stato ascoltato dagli investigatori. Masella ammetteva di essere il soggetto nel video di fanpage.it “detiene un paco di banconote e le distribuisce a persone per la compravendita del voto”.  Masella raccontava agli investigatori tutti i dettagli dell’accordo con Magliacano Simone Onofrio (entrambi finiti ai domiciliari nell’ambito di questa inchiesta), partendo dall’inserimento del figlio Ciro e di altri nel progetto Nazionale “Garanzia Giovani” e della successiva assunzione nella ditta di Nu Gema, Giovanni Masella raccontava in modo dettagliato come era avvenuta la compravendita di voti, il modo in cui venivano avvicinati gli elettori e le somme di volta in volta richieste dallo stesso per poter procedere all’acquisto di preferenze, la prova del voto con le fotografie e il modo in cui operavano i 7 gruppi di soggetti che compravano i voti. Inoltre Masella riferiva che dopo la pubblicazione del video Ciro Masella e Andreina Vivace (entrambi indagati) si erano recati dal neo sindaco Palomba per esternare le proprie preoccupazioni e il primo cittadino li avrebbe rassicurati dicendo che avrebbe provveduto ad eventuali spese processuali. Parlava dei pacchi Unicef messi a disposizione da "Mimmo" Pesce. Nel corso dell'ultimo interrogatorio si soffermava sulle condotte dell'indagato Piccirillo e sul fatto che tale Franco Sannino (come appreso proprio da questi) gli aveva messo a disposizione due cartoni di cosiddette 'schede ballerine' per i voti al Piccirillo ed al sindaco Palomba. Le schede utilizzate nelle amministrative, infatti, non erano munite del talloncino antifrode. 
Torre del Greco, anche due pacchi di 'schede ballerine' per Piccirillo e il sindaco
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