Sanità privata accreditata: ancora nessuna risposta dalla Regione Campania in merito all’accordo sottoscritto più di un anno fa con Cgil, Cisl e Uil. La Cgil Campania e la Fp Cgil Campania scrivono al presidente Vincenzo De Luca chiedendo, ancora una volta, un incontro urgente per fare «una verifica dello stato dell’arte e procedere al riequilibrio tra pubblico e privato che doveva avvenire – ricordano in una nota il segretario generale della Cgil Campania, Nicola Ricci, il segretario generale della Fp Cgil Campania, Alfredo Garzi Cosentino e il segretario regionale Fp Cgil Campania con delega alla sanità privata, Marco D’Acunto – attraverso l’applicazione di regole certe per gli accreditamenti, la definizione degli organici in rapporto ai posti letto e l’attuazione di norme che obblighino al rispetto da parte dei datori di lavoro del contratto collettivo nazionale di lavoro firmato dalle organizzazioni sindacali. Se ciò non avverrà in tempi brevi – avvertono Cgil e Fp Cgil Campania – ci sarà una nuova mobilitazione con conseguente stato di agitazione dei lavoratori e delle lavoratrici del comparto della sanità privata accreditata».
Nell’incontro del 21 marzo scorso tra Cgil, Cisl e Uil, Aiop e il dirigente della direzione generale per la Tutela ed il Coordinamento del Sistema Sanitario Regionale, quest’ultimo «non ha voluto assumersi alcun impegno» in merito all’erogazione dell’una tantum destando «profonda preoccupazione» da parte della Cgil Campania.
«In quella sede – ricordano Ricci, Garzi e D’Acunto – la Fp Cgil Campania aveva chiesto di calendarizzare una serie di incontri per la discussione di queste tematiche sottolineando la necessità di avviare una seria discussione sulla realizzazione di politiche per il superamento del dumping contrattuale. A queste richieste non c’è stata nessuna risposta. Rispetto al silenzio della Regione Campania su questioni non più rinviabili questa organizzazione sindacale non intende restare più muta ed accondiscendente – proseguono nella nota Cgil e Fp Cgil Campania – soprattutto dopo l’innalzamento complessivo di budget e posti letto per le strutture accreditate deciso senza alcun confronto e senza ridiscutere le regole. Adesso – concludono – è il tempo del confronto».
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