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Ospedali senza autorizzazione: la lista nera della Campania

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L’elenco degli ospedali senza autorizzazione in Campania è lunghissimo. Dopo il caso della chiusura della struttura di Sessa Aurunca, emerge un quadro decisamente nero per quanto riguarda i nosocomi della Regione. L’autorizzazione è composta da una serie di parametri igienico strutturali che devono rispondere a delle precise normative. I parametri vengono poi valutati da una commissione regionale e successivamente i sindaci rilasciano il permesso alle strutture. Per oltre il 50% degli ospedali della Campania l’autorizzazione non c’è secondo quando emerge da un’inchiesta de “Il Mattino”.
Non ne sono in possesso, tra gli altri, i seguenti ospedali: «San Leonardo» di Castellammare di Stabia, «Santa Maria la Pietà» di Nola, «Maresca» di Torre del Greco, «Sant’Anna e Madonna della Neve» di Boscotrecase. All’«Apicella» di Pollena Trocchia, oltre alla «licenza», manca addirittura l’agibilità. Ma non è tutto. I sopralluoghi nei nosocomi di Vico Equense e di Sorrento non fanno presagire scenari diversi, con l’ultimo dei due presidi definito «in una situazione desolante» dagli ispettori che lo hanno visitato. È emerso uno scenario meno preoccupante, invece, al «San Giuliano» di Giugliano in Campania, mentre sono ancora in corso le verifiche al «San Giovanni di Dio» di Frattamaggiore. Isole felici il «Santa Maria delle Grazie» di Pozzuoli e l’Ospedale del Mare, nel quartiere partenopeo di Ponticelli. Non a caso sono le strutture più nuove. A Napoli, le verifiche sono in corso sia al «San Paolo» di Fuorigrotta che al «San Giovanni Bosco». Non è ancora chiaro quale sia la situazione delle autorizzazioni del Loreto Mare: nella struttura di via Nuova Marina sono in corso lavori di ristrutturazione e la documentazione richiesta non è ancora completa perché è in atto l’accorpamento di alcune unità operative. Da un primo screening sul fronte casertano è emerso che la situazione più compromessa è quella del «Melorio» di Santa Maria Capua Vetere, tuttavia i controlli delegati al Nas dei carabinieri sono ancora in corso. Non è possibile prevedere se scatteranno altri sequestri, ma è chiaro che tutti gli ospedali non a norma da un punto di vista strutturale dovranno adeguarsi. E, per farlo, ci sarà bisogno di un notevole sforzo economico da parte delle aziende ospedaliere di competenza. Non è chiaro, poi, su chi ricadranno le responsabilità in caso di danni o ferimenti successivi al sequestro, al San Rocco infatti, è stata concessa la facoltà d’uso e continuano a svolgersi le attività sanitarie. Ciò non porterà alla chiusura degli ospedali, ma da due anni si sta lavorando per metterli a norma.


Articolo pubblicato il giorno 4 Aprile 2019 - 11:47

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