“I navigator? E’ una figura professionale che nell’ordinamento giuridico non esiste, esistono i servizi per il lavoro pubblici e privati, questa sarebbe una figura spuria di cui non si capiscono i compiti, dove lavorerebbero, le loro interazioni con i dipendenti dei centri per impiego. E poi, chi li assume? E dopo due anni di lavoro flessibile a carico di chi andranno? Creiamo una nuova sacca di precari?”. Sono molti i dubbi che Sonia Palmeri, assessore al Lavoro della Regione Campania, pone sui navigator, una delle figure chiave della strategia del reddito di cittadinanza. Palmeri precisa che “Noi Regioni – dice – vogliamo contribuire alla buona riuscita del Reddito di Cittadinanza, ma ci sono dei presupposti che non possono essere ignorati. Se si basa sulla ricerca del lavoro devono essere potenziati i centri per l’impiego e in Campania serviranno almeno altre 600 unita’. Poi chiediamo che venga usato il punto di primo accesso presso i Comuni gia’ allestito per il Rei, perche’ da li’ parte l’analisi e la cura della poverta’. In piu’ c’e’ il problema dei controlli, perche’ nel decreto agli operatori dei centri per l’impiego vengono attribuite funzioni di controllo che non possono avere le notizie sulla veridicita’ di tutte le situazione finanziarie che si presentano, queste toccano all’ispettorato al lavoro o all’agenzie delle entrate”.
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