Il pentito racconta l’amicizia coi due imprenditori che avevano lasciato Casale per investire al Nord: Io e mio fratello abbiamo “lavorato” anche per loro.Potrebbe interessarti
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Ma poi parla e racconta che quello che gli aveva riferito il fratello Crescenzo prima di essere ucciso. “I soldi che Luciano Donadio ha impiegato nelle sue attività al Nord derivano anche da Nicola Schiavone che gestisce il flusso di denaro del clan camorrista”. L’impero, dunque, sarebbe nato grazie alla liquidità del figlio del capoclan dei Casalesi Francesco Schiavone Sandokan, oggi diventato collaboratore di giustizia. E proprio del ruolo degli imprenditori arrestati a Venezia nei giorni scorsi in una maxi retata con 50 ordinanze di custodia cautelare, si sarebbe parlato nel corso di un summit di camorra avvenuto nel 2005 subito dopo l’arresto di Augusto Bianco.
“Nell’occasione - racconta il pentito Laiso - si è parlato anche dei vari affari del clan tra cui gli investimenti ed anche di quelli fatti tramite Donadio e Raffaele Buonanno. So che la famiglia cura varie forme di reinvestimento, nel traffico auto e anche nell’edilizia tramite imprese edili di comodo tra cui quelle di Donadio e Buonanno”.
Gustavo Gentile










































































