Un rogo doloso che mandò in fumo 13mila metri cubi di rifiuti secchi nell'area di Milano ha permesso di scoprire un traffico illecito di rifiuti, bloccato stamane dal blitz della polizia che ha portato all'esecuzione di una misura cautelare nei confronti di 15 persone quasi tutte pregiudicate.Potrebbe interessarti
Italia in caso di attacco atomico le alte cariche dello Stato restano senza bunker
Faida tra famiglie sinti: uccisa Dolores Dori, 44enne abbandonata davanti all’ospedale di Desenzano
Liguria, la sposa è in ritardo: il prete non ammette ritardi e inizia il matrimonio senza di lei
Estate killer: oltre 1.100 morti di caldo a Milano, a Napoli 579
Un rogo senza dubbio di "natura dolosa", ha spiegato il procuratore aggiunto Alessandra Dolci, capo della Direzione distrettuale antimafia, che ha raccontato come "nonostante l'attenzione mediatica sul caso, che ha destato particolare timore sociale, nei giorni successivi gli indagati hanno continuato a cercare nuovi siti per stoccare illegalmente i rifiuti". Gli investigatori hanno infatti individuato altri capannoni irregolari a Fossalta di Piave, in provincia di Venezia, a Meleti, nel Lodigiano, e a Verona San Massimo (Verona). Da questo si deduce la "pericolosità e insidiosità" degli arrestati, ha sottolineato il magistrato. Quasi tutte le ecoballe recavano la sigla 0191212, che corrisponde alla raccolta proveniente proprio dalle città di Napoli e Salerno. Ma quei rifiuti dovevano essere destinati a impianti per i rifiuti speciali o a termovalorizzatori, invece erano stati portati illegalmente in Lombardia con ditte di trasporto e autisti compiacenti e smaltiti non presso i siti autorizzati, bensì accumulati ed abbandonati all’interno di vasti capannoni (affittati da società terze, intestate a prestanome), con ovvio risparmio sui costi di smaltimento.
Va "tutto bene", faremo "il botto": sono le parole che uno degli arrestati avrebbe pronunciato qualche giorno prima dell'incendio di Via Chiasserini e che per l'accusa sarebbe servito per "smaltire illegalmente" i rifiuti. Come si legge nell'ordinanza del gip Giusy Barbara uno degli autisti incaricati "del trasporto illecito dei rifiuti" a un suo interlocutore, qualche giorno prima del rogo, avrebbe detto che "andava tutto bene e che avrebbero fatto il botto". Non sono ancora sufficienti le informazioni raccolte per addebitare ai soggetti anche l'aver appiccato materialmente l'incendio e non è stata attribuita l'aggravante mafiosa. Ma scrive nell'ordinanza il gip Giusy Barbara "è altamente probabile" che l'incendio "sia servito per smaltire illegalmente" gli stessi rifiuti "per i sopravvenuti ostacoli (...) a trasferirli in altri siti, oppure a nascondere le prove del traffico svolto dagli indagati dopo il sopralluogo di pochi giorni prima della Polizia Locale e del personale di Città Metropolitana e la conseguente scoperta" della presunta discarica abusiva.
I rifiuti di Napoli e Salerno smaltiti illegalmente a Milano: ordinanza per 15 persone. Incendio per nascondere il traffico
Notizie del giorno
- 15:18
- 14:58
- 14:38
- 14:18
- 13:10
- 12:36
- 12:24
- 12:12
- 12:00
- 11:48
- 10:59
- 09:43
- 09:08
- 08:56
- 08:29
- 07:55
- 07:42
- 07:09
- 06:35