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Oggi si approva il reddito di cittadinanza: carcere fino a 6 anni per chi fornisce dati falsi

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Intesa sul decretone, risolti i nodi tra Lega e M5S. Il Consiglio dei minsitri dara’ oggi il via libera al provvedimento ‘clou’ del governo gialloverde. A parlarne e’ il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in una lunga intervista a La Stampa appena tornato dall’Africa in cui affronta tutti i temi, dai programmi di governo, ai temi internazionali, alla recessione. Oggi, spiega il premier “sara’ un giorno importante: approveremo le misure piu’ qualificanti dal punto di vista politico e sociale della nostra attivita’ di governo”. In Italia e’ elevatissima la percentuale di furbetti dell’Isee”. “Questa riforma contiene contromisure adeguate. E in fase attuativa saremo molto vigili contro i furbi che pensano di poter abusare di questa misura”. “Abbiamo predisposto strumenti di controllo in modo da poter incrociare le banche dati e di permettere all’Inps e alla Guardia di Finanza di fare tutte le verifiche sulle dichiarazioni Isee. Sono fiducioso che le misure saranno efficaci per contrastare gli abusi”. “Abbiamo previsto il carcere fino a 6 anni – ha proseguito Conte – per chi fornisce dati falsi o continua a lavorare in nero. Mi sembra una pena sufficiente a scoraggiare qualsiasi furbetto”. Dovrete coinvolgere le agenzie del lavoro, i navigator, le regioni, l’Inps, riuscirete ad erogare i primi sussidi ad aprile? “Stiamo lavorando proprio per questo. E’ chiaro che e’ una road map con tempi molto stringenti e un percorso serrato, ma abbiamo gia’ iniziato a lavorare per l’attuazione del provvedimento e farci trovare pronti”. Con la Lega c’e’ stato un serio problema sui fondi per gli inabili e gli invalidi, tanto che Salvini ha minacciato di non votare il decreto. “Abbiano trovato – ha risposto il premier – un punto di convergenza su una soluzione condivisa. Chi ha un familiare disabile a carico non sara’ costretto ad accettare un lavoro che ricada in un raggio sopra i 250 km dalla propria abitazione per non perdere il sussidio e, in caso si decidesse comunque di non rinunciare alla proposta lavorativa, si avra’ diritto a un incentivo di un anno: 12 mesi di reddito di cittadinanza garantito. Poi stiamo parlando di un decreto legge, vedremo se nel corso del dibattito parlamentare ci sara’ la necessita’ di ulteriori affinamenti”.


Articolo pubblicato il giorno 17 Gennaio 2019 - 07:17

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