Cristiano Ronaldo regala (e si regala) la Supercoppa Italiana alla Juventus nel giorno in cui Gonzalo Higuain, il colpo dell'estate del Milan, saluta forse mestamente – con direzione Chelsea – il mondo rossonero. Dopo un primo tempo equilibrato, la zuccata del portoghese e l'espulsione di Kessiè hanno virtualmente portato la coppa sull'aereo di ritorno per Torino. Il primo trofeo in bianconero di CR7 coincide anche con l'allungo della Juve nell'albo d'oro della Supercoppa: otto contro le sette del Milan, che si aggrappa alla traversa di Cutrone in avvio ripresa e ai dubbi per un contatto in area nel finale tra Conti ed Emre Can. Ma, soprattutto, torna a casa con dubbi e incertezze sul futuro del proprio bomber. Nel Milan l'assenza dell'ultima ora è quella di Higuain, l'uomo più atteso, ufficialmente non al meglio per uno stato febbrile, ufficiosamente perché le sirene del Chelsea sono sempre più assordanti. Nella Juve Douglas Costa vince il ballottaggio con Bernardeschi, unico dubbio della vigilia. Mossa di Allegri che sembra azzeccata, perché proprio il brasiliano – insieme al rientrante Cancelo – sono gli uomini più attivi dalla cintola in su nel primo tempo. I due confezionano la prima palla gol dopo una manciata di minuti, con Donnarumma che si salva sul tiro a giro dell'ex Shakhtar a lato di un niente. Il portoghese invece si mette in proprio attorno al quarto d'ora, ma il suo diagonale si spegne – anche in questo caso di un soffio – sul fondo. Nonostante la doppia occasione Juve, capace di far male ogni volta che scende sulla catena di destra, l'avvio è favorevole al 'Diavolo'. Il 7' Calhanoglu di testa manda goffamente alto sul cross di Cutrone, al 24' l'errore in uscita di Szczesny coglie impreparato anche Bakayoko, la sfera finisce a Castillejo il cui tiro a giro finisce alto sopra la traversa. Il pressing e le folate del Milan mettono in apprensione i campioni d'Italia, che si fanno trovare a volte troppo sbilanciati e soffrono gli alti ritmi di Romagnoli e compagni. Se il Milan si affida agli strappi di Kessiè e Bakayoko e alla pulizia di gioco di Paquetà, autore di alcuni spunti interessanti, la Juve risponde con le fiammate di Douglas Costa, da cui nasce il gol annullato per fuorigioco a Matuidi e il primo sussulto di Cristiano Ronaldo, che in acrobazia sul cross dalla sinistra del brasiliano impatta bene la sfera ma non inquadra la porta. Il Milan però risponde colpo su colpo, e in chiusura di tempo Szczesny si fa trovare pronto – in due tempi – sul rasoterra potente a botta sicura di Calhanoglu. La ripresa si apre con la miglior palla gol della partita per il Milan. Un rimpallo sfortunato di Pjanic mette in moto Cutrone, che non ci pensa due volte, si gira e scarica alle spalle di Szczesny. Il polacco è battuto, ma ci pensa la traversa a salvare la Juventus. I bianconeri appaiono appannati – il 'Diavolo' è ancora pericoloso con Calhanoglu – ma proprio in una fase di stanca del match colpiscono. Pjanic al 16' ha spazio per alzare la testa, il suo tocco morbido viene raccolto da Ronaldo che di testa, completamente solo in area, trafigge Donnarumma segnando il suo 16° gol stagionale. La squadra di Gattuso sbanda, Dybala dopo un pregevole scambio con CR7 e Matuidi si vede annullare il possibile 2-0 per fuorigioco. Gattuso si gioca il tutto per tutto e butta nella mischia Borini e, sopratuttto, Higuain, per un 4-2-4 iperoffensivo. Poco dopo però un'entrataccia di Kessiè, con il piede a martello su Emre Can, costa la doccia anticipata al centrocampista. Sotto di un gol e di un uomo il Milan ha il solo merito di restare in partita fino alla fine contro una Juventus in modalità gestione. Ma la coppa al triplice fischio finisce a Torino.
Articolo pubblicato il 16 Gennaio 2019 - 20:55 - Redazione Cronaca
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