Il giudice per le indagini preliminari di Roma dovra’ riprendere in mano il fascicolo riguardante l’esponente di Forza Italia Renato Brunetta e le sue dichiarazioni, rilasciate nel corso di una trasmissione televisiva, sull'”assenteismo nei tribunali”. La sesta sezione penale della Cassazione ha infatti accolto il ricorso di 115 dipendenti del tribunale di Salerno e annullato senza rinvio il decreto con cui, il 7 luglio del 2017, il gip di Roma aveva disposto l’archiviazione del procedimento. I fatti risalgono al gennaio 2016, quando, durante la sua partecipazione alla trasmissione Rai ‘L’Arena’, l’ex ministro della Pubblica amministrazione, rivolgendosi al sindaco di Portici, magistrato, parlo’ di “assenteismo nei tribunali”: oltre 100 dipendenti degli uffici giudiziari di Salerno avevano quindi presentato una denuncia ritenendo “diffamatorie” le dichiarazioni del parlamentare. Il gip aveva invece dichiarato “infondata” la notizia di reato e “inammissibile” l’opposizione dei ricorrenti all’archiviazione: le esternazioni di Brunetta, secondo il giudice, “avrebbero avuto come destinatari solo i magistrati – emerge dalla sentenza depositata oggi dalla Cassazione – e non i denuncianti che erano cancellieri e, piu’ in generale, dipendenti della procura e del tribunale di Salerno”. La Cassazione, pero’, ha rilevato come il gip di Roma non abbia spiegato perche’ non sia stata acquisita agli atti la “registrazione della trasmissione” come chiesto dai ricorrenti: “La valutazione compiuta dal giudice in relazione alla pertinenza delle investigazioni suppletive, limitatamente all’acquisizione della registrazione della trasmissione nel corso della quale si sarebbe verificato il fatto oggetto della denuncia – si legge nella sentenza – e’ assente e viola i principi indicati in ordine al sindacato riguardante la ammissibilita’ della opposizione della persona offesa alla richiesta di archiviazione avanzata dal pm”. Per questo, gli atti del procedimento saranno trasmessi al gip della Capitale che dovra’ ripronunciarsi sulla vicenda. Dalla sentenza della Cassazione, infine, emerge come, da un allegato a una memoria depositata dalla difesa di Brunetta, sui medesimi fatti si sia gia’ pronunciato anche il gip di Salerno, il quale ha archiviato la notizia di reato di diffamazione, sostenendo che Brunetta avrebbe “esercitato legittimamente il proprio diritto di critica politica”.
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