Erano accusati di malversazione ai danni dello Stato, i quarantadue pescatori della Costiera amalfitana che ieri mattina sono comparsi davanti al gup del Tribunale di Salerno, Maria Zambrano. Secondo le accuse, gli imputati – pur beneficiando dei fondi europei destinati all’adeguamento delle flotte o alla loro riconversione – non avrebbero predisposto i relativi progetti imprenditoriali. Il gup ha emesso una sentenza di non luogo a procede perché il fatto non sussiste. Solo uno è stato rinviato a maggio perché residente a Malta e vi era un difetto di notifica. Secondo le accuse i pescatori indagati avrebbero incassato il contributo ritenendo quei soldi una sorta di sussidio per incrementare le loro entrate in un periodo di crisi e non come un incentivo per avviare nuove iniziative: il denaro sarebbe stato incassato senza che ve ne fossero i requisiti. Ma la sentenza di ieri ha dimostrato altro.Nel collegio difensivo gli avvocati: Antonella Senatore, Costantino Montesanto, Gaspare d’Alia, Francesco Vetere, Francesco Dustin Grancagnolo, Anna Sassano, Antonietta Cennano
Matteo Cardamone, Domenico Fasano, Dario Barbirotti, Aniello Liguori.
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