“I contributi diretti vanno ridotti. Stiamo riformulando l’emendamento per una riduzione progressiva. Questo e’ cio’ che faremo”. A dirlo, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei Ministri con delega all’Editoria, Vito Crimi, a margine del premio giornalistico Castellano a Castel San Giorgio, nel Salernitano. Per l’esponente di Governo, “vanno incentivati i progetti innovativi, progetti nuovi per avvicinarsi al modo nuovo di comunicare e di fare informazione”. A suo giudizio occorre prestare attenzione “a distinguere informare e comunicare” perche’ “troppo spesso si comunica”. Quindi, la professione del giornalista deve “essere quella che riesce ad informare, cioe’ a dare un valore in piu’ alla mera comunicazione”. “Oggi scrivo un post su Facebook, sto comunicando. Il giornalista deve essere in grado, non semplicemente di fare da veicolo, da trascrittore di cio’ che e’ comunicato, di corredarlo di tutta quella cornice informativa che consente, poi, a chi legge di farsi un’opinione”, ricorda Crimi. Quanto al recente incontro con la stampa parlamentare, dice di “essere arrivato con le migliori intenzioni e di essere andato via con le peggiori”, dopo aver “sentito parlare di attacco alla liberta’ di stampa, di avversari della liberta’ di stampa”. Invece, “in questo momento, non ho fatto nessun tipo di azione nei confronti della limitazione della liberta’ di stampa”. Per questo quanto accaduto e’ “un po’ indecoroso, quando in realta’, i nostri predecessori, sulla liberta’ di stampa, ne hanno fatto di azioni molto molto pesanti”.
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