Per quasi cinque anni avrebbe riempito una cava dismessa di rifiuti dell’attivita edile, contaminando anche un vicino corso d’acqua. E’ l’accusa contestata dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere all’imprenditore edile Domenico Di Lillo, residente a Camigliano (CASERTA), cui questa mattina e’ stata notificata, da parte dei carabinieri forestali della stazione di Calvi Risorta e di quelli di Roccamonfi’na e Vairano Patenora, un’ordinanza del Gip che interdice per sei mesi l’esercizio dell’attivita’ di impresa. L’indagine ha preso avvio da un servizio di controllo del territorio effettuato nell’aprile scorso dai carabinieri forestali di Calvi Risorta, che accertarono la presenza nella cava denominata “Marotta” di cumuli di rifiuti speciali. Il sito fu poi sequestrato a luglio. Sul posto sono inoltre intervenuti anche i tecnici dell’Arpac di CASERTA, che hanno caratterizzato l’area accertando la presenza di 4.500 metri cubi di rifiuti, ovvero di laterizi, elementi cementizi, ceramici, plastici ed in vetroresina, pannellature e cornici in gesso, tubazioni e profilati in PVC, residuati di amianto, frammenti di asfalto, pezzi di guaina impermeabilizzante, rifiuti in polietilene espanso, polistirolo e lana vetro, pneumatici, terra frammista a lumini cimiteriali, rifiuti vegetali derivanti da potature e sfalci. I rifiuti – e’ emerso – erano stati riversati anche lungo la parete che degrada nel sottostante “Rivo di Maltempo”. Tramite le telecamere di videosorveglianza presenti sul posto, e’ stato documentato che il costruttore ha conferito negli anni gli scarti provenienti dalla sua attivita’ d’impresa nella cava, usando una pala meccanica e altri automezzi che sono stati sequestrati.
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