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Pompei: torna visibile la collezione dei "commestibili"

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Nell'anno del cibo italiano, con la mostra 'Res Rustica' torna visibile al pubblico dopo oltre un trentennio l'eccezionale collezione dei 'commestibili' del Museo Archeologico Nazionale di NAPOLI, per la prima volta con un allestimento dedicato e la ricostruzione della tavola quotidiana di Pompei come doveva essere il giorno dell'eruzione e come raffigurata negli affreschi conservati al MANN.

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I reperti in mostra sono di 19 tipi, dalla vite all'olivo, dal fico al melograno, dai cereali ai legumi. Accanto alla tavola, una decina di affreschi pompeiani tutti da scoprire (provenienti dagli sterminati depositi del MANN) con rappresentazioni di frutta, ortaggi e gli oggetti per la cucina: pentole, stampi, brocche, anfore per il vino, l'olio, il garum. Ed anche la celebre stadera di Pompei, piccole zappe e una falce. ''Chiudiamo l' anno del cibo italiano voluto da MIBAC e MIPAAFT - spiega il direttore del MANN Paolo Giulierini - con una mostra dedicata alle radici della nostra ricchezza agro-alimentare, 2000 anni di storia della cultura della terra e della tavola testimoniati da resti materiali conservati nel MANN, che costituiscono un tesoro unico al mondo, rappresenta un'opportunita' straordinaria non solo per presentare per la prima volta la Collezione dei Commestibili ma anche, nello spirito del progetto 'I Tesori del MANN' (curato da Luisa Melillo, ndr), inaugurato dalle armi dei Gladiatori, l'occasione eccezionale per raccontare al grande pubblico cosa significa fare ricerca scientifica su questi rari materiali''. Tante le curiosita': dalla 'dieta' vegetariana dei gladiatori, alle prelibatezze esotiche, come pesche e datteri, delle tavole piu' raffinate, fino alle abitudini alimentari della popolazione, dalla frutta secca alle piccole fave, che raccontano gusti e consuetudini immutati nel tempo. In mostra anche la bottiglia d'olio pompeiano 'scoperta' nei depositi del MANN da Alberto Angela: analisi appena ultimate provano che il contenuto e' stato soggetto a 'alte temperature'. I reperti sono stati selezionati e studiati dal prof. Gaetano di Pasquale e dalla dott.ssa Alessia D'Auria del Dipartimento di Agraria dell'Universita' degli Studi Federico II di NAPOLI, nell'ambito di un ampia convenzione in tema di archeobotanica tra l'Ateneo e il MANN. Nel 2009 per motivi conservativi una parte dei reperti organici e dei tessili fu trasferita dai depositi del MANN al Laboratorio di Scienze Applicate di Pompei. Solo nel marzo 2018 i commestibili e i tessili sono stati riportati al MANN ove sono state realizzate camere climatizzate all'interno del Medagliere. E dopo pochi mesi dal ritorno a casa sono finalmente esposti.

Articolo pubblicato il 21 Novembre 2018 - 16:15 - Redazione Cronaca

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