"Chiediamo scusa alla famiglia di Pietro Esposito e ammettiamo di addebiti". Ci avevano già provato lo scorso marzo nel processo di primo grado. Il copione, sempre lo stesso, si è ripetuto anche ieri in corte di Assise di Appello: una nova ammissione di responsabilità per evitare l'ergastolo. E anche questa volta al killer preferito dei Lo Russo ovvero Luigi Cutarelli e al parente del boss pentito Carlo Lo Russo ovvero Ciro Perfetto figlio di Raffaele "muss 'e scigna", non è andata bene. I giudici li hanno condannati al fine pena mai per l'omicidio del boss della sanità Pierino Esposito avvenuto in piazza Sanità il pomeriggio del 14 novembre 2015.
A fare luce sull'omicidio che ha dato inizio alla sanguinaria faida tra i Lo Russo e i 'Barbudos' è stato il pentito Rosario De Stefano, "il basista" del clan Lo Russo di Miano. Nel mese di settembre era stato ucciso nel corso di una "stesa" intimidatoria il giovane innocente Genny Cesarano. La programmazione e la preparazione dell'omicidio del boss così come ha raccontato De Stefano, ha messo in luce la grande capacità organizzativa del gruppo dei "capitoni" di Miano fedeli al boss oggi pure lui pentito, Carlo Lo Russo.
IL RACCONTO DEL PENTITO
"Con riferimento all’omicidio di Esposito Pietro (detto Pierino), voglio dire che ammetto di aver partecipato a tale omicidio con il ruolo che dirò e che l’ho fatto perché sono tossicodipendente da cocaina. Premetto di essere stato il compagno di De Musis Antonella, madre di mia figlia, e attualmente compagna di Lo Russo Carlo. Con specifico riferimento all’omicidio di Pietro Esposito, ricordo perfettamente che la mattina del mercoledì precedente al sabato in cui fu ucciso Pietro Esposito, fui convocato a casa di Antonella De Musis a Chiaiano, dove trascorreva l’intera giornata Carlo Lo Russo, il quale si ritirava presso la propria abitazione di Miano solo di notte (dalle 7.00 alle 19.00 del giorno dopo in quanto sorvegliato speciale). Ebbene, quel mercoledì mattina Carlo Lo Russo, - alla presenza di Antonella De Musis Perfetto Ciro, Lucarelli Luigi, Buono (non ricordo il nome), Torre Mariano, De Angioletti (non ricordo il nome), Vincenzo Lo Russo detto o signore e Vincenzo Lo Russo (di Carlo Lo Russo) - mi disse che voleva ammazzare Pietro Esposito e chiunque lo appoggiasse in virtù di una grave offesa che gli aveva fatto; in quel contesto, e ripeto alla presenza di tutti i soggetti che ho menzionato, mi chiese se io potessi fornire un appoggio logistico alla Sanità dal momento che io vivevo in quel quartiere, e io accettai dal momento che già in quel momento mi diedero 5 grammi di cocaina. Già nella notte tra lo stesso mercoledì e il giovedì si presentarono presso l’abitazione di mia sorella dove io in quel momento vivevo, nella Sanità, Antonella De Musis, Ciro Perfetto e Luigi Cutarelli; ricordo perfettamente che Cutarelli e Perfetto . avevano due pistole per ciascuno, e segnatamente Luigi Cutarelli aveva due calibro 45 e Ciro Perfetto aveva una 9 per 21 e una Glock.. la casa si trova in via Penninata, che si articola in una rampa di scale; la casa di mia sorella è un “basso” che ha al piano terra la cucina con un bagno e al piano di sopra una stanza da letto con un altro bagno; anche quella notte la De Musis, che accompagnò il Perfetto Ciro e il Cutarelli Luigi., mi portò sei/sette grammi di cocaina...A tale riguardo voglio precisare che il mandato di Carlo Lo Russo era quello di fare una “strage”, nel senso che fu proprio il predetto Lo Russo Carlo a dire, anche avanti a me la mattinata del mercoledì, che “doveva morire” non solo Pietro Esposito insieme al gruppo di ragazzi che “stavano vicino” allo stesso ...Sempre da quanto io stesso appreso direttamente da Carlo Lo Russo, fu questa la ragione per la quale lo stesso Lo Russo Carlo mandò due dei suoi killer più fidati (appunto il Cutarelli e il Perfetto) a stabilirsi per alcuni giorni alla Sanità...
LA FASE DI PREPARAZIONE DELL'OMICIDIO
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COME AVVENNE L'OMICIDIO DEL BOSS
...mi risulta che a sparare all’Esposito è stato Cutarelli Luigi e che il Perfetto Ciro portava lo scooter; mi risulta ancora che al momento della esecuzione il Cutarelli aveva indosso tre delle suddette pistole e il Perfetto una... io stesso ho visto e ho incrociato i due menzionati sicari fuggire in sella del menzionato scooter dopo l’omicidio, e dunque io stesso ho potuto vedere che il Perfetto guidava e il Cutarelli stava dietro; peraltro a tal riguardo non mi sarei mai potuto sbagliare dal momento che tra i due c’è una differenza di statura e corporatura più che evidente...Per ciò che riguarda i fatti della giornata dell’omicidio dell’Esposito preciso che il pomeriggio del sabato dell’omicidio io uscii da casa di mia sorella dove mi trovavo con il Perfetto e il Cutarelli e mi recai “in mezzo alla Sanità” (mentre loro rimasero a casa di mia sorella), e per la precisione nel palazzo rosa che sta sulla destra dell’ascensore della Sanità dove al terzo piano abita Francesco Pirozzi detto o pazz (figlio di Giulio Pirozzi) omissis; per strada all’altezza di tale palazzo vidi Esposito Pietro che parlava con una ragazza a nome (omissis) – mia vecchia amica e amante dell’Esposito; sempre ai piedi del palazzo c’era anche un ragazzo che chiamano o boccione (omissis) io feci finta di niente, salutai (omissis), ed entrai nel palazzo (omissis)
quando scesi dal palazzo vidi che l’Esposito era ancora lì fermo a parlare con (omissis); a quel punto mandai l’sms al Perfetto e al Cutarelli (tramite il telefonino dedicato di cui vi ho parlato) e gli diedi l’OK; immediatamente dopo mi incamminai verso la casa di mia sorella percorrendo il cavone della Sanità in direzione Ospedale San Gennaro; ad un certo punto mentre salivo, all’altezza del Garage di Francuccio Comune (dove è stato ucciso o Mky) mi è sfrecciato avanti il TMAX in sella del quale ho visto viaggiare il Perfetto Ciro come conducente e Cutarelli Luigi che stava dietro con due pistole calibro 45 in mano; immediatamente dopo, mi sono girato, e ho visto il TMAX con in sella il Perfetto il Cutarelli e il Perfetto che si avvicinava al posto dove era fermo l’Esposito a sua volta seduto sul suo TMAX; a quel punto ho visto nitidamente che, in una frazione di secondo, l’Esposito ha acceso il suo motorino ed ha tentato di scappare mentre il Cutarelli si alzava in piedi dal posto passeggero dello scooter ed esplodeva all’indirizzo dell’Esposito i primi due colpi di pistola, uno dei quali ha attinto l’Esposito il quale nel frattempo era riuscito a fare pochi metri in sella del suo scooter passando sotto il ponte della Sanità e arrivando nella Piazza del Monacone dove il Cutarelli lo ha finito con più colpi di arma da fuoco. Preciso che dal posto in cui io mi trovavo, fuori al menzionato Garage, io ho visto nitidamente la prima parte della “scena”, vedendo cioè con i miei occhi, il Cutarelli esplodere i due primi colpi di pistola all’indirizzo dell’Esposito che nel frattempo era partito a bordo dello scooter; non ho invece potuto vedere quando lo hanno finito a terra dal momento che dal posto in cui io mi trovavo non si vede la piazza del Monacone che sta dopo il ponte. Inoltre, tre o quattro giorni dopo dell’omicidio i giorni successivi il Perfetto e il Cutarelli mi dissero di aver bruciato lo scooter usato per l’omicidio; non so, invece, che fine abbiano fatto le armi utilizzate...il telefonino che avevo io l’ho distrutto e l’ho buttato in un tombino a via Santa Teresa degli Scalzi che saprei indicare; conservo ancora, invece, il telefonino gemello che avevano il Perfetto e il Cutarelli sul quale io ho mandato il messaggio, e che si sono dimenticati a casa di mia sorella. Sono in condizione di farvi trovare il suddetto telefono...".
Rosaria Federico






