Vico Equense. Ridotta in appello la condanna al piromane del Faito che nell’agosto 2017 appiccò il fuoco sul monte bruciando circa 18 ettari di vegetazione. Il 61enne contadino incassa uno sconto di pena: Cinque anni di reclusione, duemila euro di spese legali e un risarcimento danni da stabilire in separata sede. In primo grado, infatti, gli venne inflitta una condanna a sei anni e due mesi di carcere. Attualmente il contadino rimarrà agli arresti domiciliari. Subito i sospetti si concentrarono sull’uomo che fu incastrato da alcuni video che lo filmavano mentre raggiungeva monte Faito a bordo della sua Apecar prima che divampasse l’incendio e poi mentre faceva ritorno nella sua abitazione dopo lo scoppio delle fiamme. I militari perquisirono la sua abitazione trovando alcune bottiglie di plastica in cui sarebbe stata messa la benzina usata per incendiare. Subito scattò il decreto di fermo e poi l’arresto. A gennaio la condanna a termine del procedimento con rito abbreviato. In appello nulla è cambiato, solo la riduzione di un anno della pena. Non è da escludere un ricorso in Cassazione da parte della difesa del piromane. A processo anche WWF, Vas, Associazione Pro Faito Onlus e Comune di Vico Equense quali parti civili. La sentenza – commentano – vale come monito per i piromani che continuano a devastare le montagne.
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