“E’ sempre più concreto il rischio che la Campania perda 348 milioni di fondi europei. Non siamo stati cattivi profeti, purtroppo, quando sei mesi fa abbiamo denunciato il fallimento di tutti progetti inattuati con i fondi della programmazione 2007-2013, il cui completamento finanziario avrebbe dovuto essere riprogrammato nel quadro 2014-2020. Dei 649 milioni da spendere entro il 31 dicembre prossimo, ne sono stati certificati soltanto 301. E’ il dato certificato a ottobre e denunciato oggi dal quotidiano La Repubblica. Restano dunque appena 80 giorni per completare il piano di spesa. In caso di fallimento, la nostra regione vedrà andare in fumo centinaia di milioni che si sarebbero potuti investire in ricerca, innovazione, infrastrutture, servizi, bonifiche, ma anche in formazione, con la creazione di nuovi posti di lavoro. Un risultato frutto di una mancata una programmazione, di scelte politiche incoerenti e sempre più affidate all’improvvisazione. Perdere questi fondi comporterà ricadute devastanti su tutti i segmenti produttivi in una regione con un tasso di disoccupazione tra i più alti in Europa”. E’ quanto denuncia la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Valeria Ciarambino.
“In un question time del maggio scorso – ricorda Ciarambino -, alla luce di una lettera inviata al governatore dall’allora ministro De Vincenti sul pericolo di disimpegno delle risorse europee, abbiamo sottolineato come il rischio di perdere fondi sia l’effetto di continue e umorali riorganizzazioni di uffici e competenze regionali, che hanno ottenuto, tra le conseguenze, quella di depotenziare paradossalmente proprio gli uffici che si occupano della spesa dei fondi europei, come accaduto con la Direzione generale Autorità di Gestione Fondo europeo di sviluppo regionale. Nel frattempo, nell’ultimo rimpasto di giunta, De Luca ha pensato bene di eliminare l’assessorato ai Fondi europei, tenendo per sé la delega. E non è un caso che oggi la nostra a Regione sia completamente ferma anche nella certificazione della spesa. La Campania nata sotto il grido di “mai più ultimi” si conferma, con De Luca al timone, agli ultimi posti nella spesa dei fondi comunitari. Una zavorra che rallenta il cammino dell’intero paese che nel 2017 si è classificato al quart’ultimo posto per utilizzo di fondi Ue”.
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