Scoppia la polemica a Rimini dopo la morte in mare, venerdi’ pomeriggio, di un turista tedesco in vacanza nella localita’ balneare: in spiaggia non c’erano bagnini perche’ il servizio dei marinai di salvamento, come da ordinanza balneare regionale, e’ terminato la domenica precedente, il 9 settembre. Sul caso, riportato dal Resto del Carlino, si scaglia la Cgil di Rimini che lo definisce un episodio “intollerabile”. “Nel rimpallo di responsabilita’ tra chi poteva e chi doveva garantire l’ampliamento del periodo obbligatorio di salvataggio – spiega Mirco Botteghi, segretario generale Filcams Cgil Rimini -, da Rimini a Cattolica non si sta facendo tutto il possibile per tentare di salvare chi e’ in difficolta’ o ha un malore mentre fa il bagno. Non e’ cosi’ ovunque – precisa il sindacalista -, da Bellaria-Igea Marina fino ad arrivare a Cervia, con modalita’ diverse, il servizio pubblico di salvataggio viene garantito oltre il 9 settembre”. La replica arriva da Giorgio Mussoni, presidente dei bagnini di Oasi Confartigianato: “Chi specula sui morti non merita risposte – dice al Resto del Carlino -. Noi applichiamo l’ordinanza regionale. Dopo il 9 settembre i bagni affiggono il cartello che indica come siano aperti per l’elioterapia”. “Bellaria Igea Marina ha prolungato il servizio? Ma loro sono pieni di turisti anziani, a Rimini non e’ cosi'”, conclude Mussoni.
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