Maggio di quest’anno. Nell’ambito della lotta alla ludopatia, il sindaco emanò un’ordinanza per limitare l’uso di slot machine.Gli apparecchi dovevano funzionare solo dalle 15 alle 23 di ogni giorno. I locali con queste macchinette dovevano essere ubicati a non meno di 300 metri di distanza da alcuni luoghi sensibili. L’ordinanza ne faceva l’elenco: istituti scolastici di ogni ordine e grado, sia pubblici sia privati, asili nido, chiese di altri luoghi di culto, oratori, impianti sportivi e centri di aggregazione giovanile, centri sociali o altri istituti frequentati principalmente da giovani, strutture residenziali o semi-residenziali che operano in ambito sanitario o socio assistenziale come le case di cura o di riposo, le strutture ricettive per categorie protette quelle sanitarie e ospedaliere, i centri socio-ricreativi e sportivi. Il Comune dispose anche l’obbligo di esposizione un cartello ben visibile al pubblico sul rischio di dipendenza delle slot. Il ricorso dei gestori di slot machine ovviamente arrivò alla svelta: troppi gli interessi in ballo. Il Tar di Salerno però ha dato ragione a Manlio Torquato, stabilendo la regolarità dell’ordinanza. Il ricorso era stato firmato da venticinque società, tra bar, sale giochi e gestori di videoslot: chiedeva l’annullamento dell’ordinanza. La prima sezione del Tar, richiamando due orientamenti, uno del Consiglio di Stato, l’altro della Corte Costituzionale, lo ha rigettato. Malgrado l regime di liberalizzazione degli orari di aperture delle sale giochi, non è preclusa all’amministrazione comunale la possibilità di «esercitare il proprio potere di inibizione delle attività per comprovate esigenze di tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica, oltre che del diritto dei terzi, in caso di accertata lesione di interessi pubblici quali quelli in tema di sicurezza, libertà, dignità umana, utilità sociale, salute». Un bel successo, un freno ad attività particolarmente dannose e imbarazzanti, addirittura con appendici dedicate appositamente ai ragazzini, quasi un invito esplicito a scommettere per vivere: non è così e non potrà essere così.
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