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Maddaloni. “Io sono sempre qua, un po’ acciaccato ma tutto bene”. Sorride e scherza con amici e familiari Antonio Verdicchio in un video in diretta postato sul suo profilo facebook. Il 42enne casertano era alla guida del primo camion tamponato dall’autocisterna esplosa nel terribile incidente avvenuto intorno alle 13.30 sulla tangenziale di Bologna. L’uomo, intervistato dai colleghi del “il Mattino”, racconta quei momenti infernali. “Mi sono accorto dallo specchietto retrovisore che stava arrivando un camion a velocità sostenuta. Ho avuto – dice – l’intuizione di accelerare e sterzare a destra, mentre mi trovavo incolonnato nel traffico della tangenziale. Questa manovra mi ha consentito di recuperare metri necessari, ritrovandomi così affianco all’altro autoarticolato che mi precedeva in modo da poter scendere subito dalla cabina di guida. Una volta tolta la cintura di sicurezza, appena il camion si è capovolto mi sono lanciato dall’abitacolo ed ho iniziato ad urlare. Gridavo a tutti quelli che si trovavano intorno al disastro di allontanarsi rapidamente. Avevo chiara la percezione di quello che sarebbe potuto accadere. La prontezza di scappare ci ha evitato la morte. La cisterna è esplosa in pochi minuti sprigionando un’aria irrespirabile e caldissima. Le fiamme ci hanno raggiunto nonostante ci trovassimo a duecento metri di distanza. In quell’inferno ho trovato tanta solidarietà. Centinaia di persone ci venivano incontro con bottiglie e secchi d’acqua per bagnare i nostri vestiti che stavano andando a fuoco. Un turista tedesco mi ha portato uno spray contro le ustioni. Sono scene che non dimenticherò mai. Il suolo ha tremato cento volte più forte del terremoto dell’Ottanta”.
Intanto il raccordo è stato riaperto con uno scambio di carreggiata. La procura, per consentire il ripristino della circolazione, ha deciso di non fare sequestri. Il bilancio definitivo dell’incidente è di 145 feriti di cui quattro gravi ma non in pericolo di vita. “In merito all’intervento di ricostruzione, Autostrade per l’Italia sta verificando presso i principali produttori nazionali ed europei la disponibilità in pronta consegna di 12 travi con interasse appoggi di 24,65 metri e con altezza di metri 1,10. Tale eventuale disponibilità consentirebbe di ridurre in modo significativo i tempi della ricostruzione, altrimenti stimabili in non meno di 5 mesi”. Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli nell’informativa in Senato sull’incidente di Bologna. Per evitare altri incidenti come quello di Bologna bisogna “alleggerire il traffico merci su gomma” e “dotare i tir di tecnologie” per ridurre al minimo il rischio di errore umano”. Toninelli annuncia di voler “incentivare l’installazione sui mezzi che trasportano merci pericolose – che superano le 35mila unità secondo i dati in nostro possesso – di presidi di guida assistita” come dispositivi anticollisione, frenata automatica, controllo predittivo della velocità, per evitare che rischino “ogni momento di trasformarsi in ordigni ambulanti”.
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