Un esposto con la firma di personalità del mondo della cultura, come Moni Ovadia, della società civile, del mondo giuridico e della politica, come il sindaco di Napoli Luigi de Magistris, è stato presentato negli uffici della Procura partenopea per chiedere ai magistrati di fare luce sulla vicenda della nave Asso 28che nelle scorse settimane ha soccorso e poi riportato in Libia un centinaio di migranti, tra cui 5 donne e 5 bambini.Potrebbe interessarti
Castellammare, processo al clan di Moscarella: 10 anni al boss Michele Onorato o' pimuntese
Maxi-confisca da 100 milioni al clan: sequestrate 2 barche di lusso a boss imprenditore
Truffe alle assicurazioni, 3 arresti e 135 indagati. Blitz contro il "sistema" dei sinistri finti
Duplice omicidio al Deaf Festival di Paestum: condannati a 20 anni i fratelli Ciccarelli di Qualiano
A depositare l'esposto sono stati gli avvocati Elena Coccia e Danilo Risi. "Lo presentiamo alla Procura di Napoli - spiegano - poiché la società armatrice ha sede a Napoli". "Il nostro Paese - ricordano i due avvocati - è già stato condannato in passato per illegittimi respingimenti collettivi. Vogliamo che questo non si ripeta e che non si crei un precedente pericoloso che con sotterfugi e gioco dello scaricabarile, sottragga chicchessia, ministri, armatori o comandanti di navi, dal pieno rispetto della legge". "Quando un cittadino del mondo mette piede in Italia o su una nave battente bandiera italiana - concludono i legali - deve sapere che sarà trattato come un essere umano pari agli altri e secondo le regole del diritto, nazionale e internazionale, è non secondo la legge del più forte che è la negazione del diritto".





