Aumentano i casi di West Nile, Chikungunya, Zika, encefalite e gli infettivologi della Società italiana malattie infettive e tropicali lanciano l'appello: davanti ai cambiamenti climatici e alla globalizzazione serve una nuova strategia integrata nella lotta contro gli insetti vettori di infezioni trasmesse all'uomo.Potrebbe interessarti
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Quanto sta accadendo dimostra la necessità improcrastinabile di un'intensificazione della lotta ai vettori, visto che quanto è stato posto in atto finora non ha evidentemente sortito il risultato auspicato e che è altamente verosimile che condizioni climatiche come quelle di quest'anno possano ripresentarsi nel prossimo futuro', ha sottolineato il professore Massimo Galli, Presidente Simit, ricordando che 'sono aumentate anche le segnalazioni di Aedes koreicus, che sta estendendo la sua distribuzione in Italia settentrionale e che rappresenta un ulteriore esempio di radicazione nel nostro territorio di specie di insetti ematofagi subtropicali o tropicali potenzialmente pericolosi per la salute umana'. In questa situazione 'Simit ritiene indispensabile l'applicazione rigorosa dei piani di intervento e delle linee guida del ministero della Salute e dell'Istituto Superiore di Sanità e la loro ulteriore integrazione in un piano nazionale di lotta ai vettori che tenga conto delle recenti esperienze, che disponga delle risorse necessarie e la cui realizzazione coordinata non lasci spazio a mancanze che localmente possano compromettere il risultato generale', avverte il presidente della Simit, ricordando che 'la lotta ai vettori non consente flessibilità locali nella sua applicazione, perché la mancata o insufficiente attuazione in un'area può compromettere il risultato anche in aree contigue', e 'in considerazione delle difficoltà e dei limiti delle azioni tardive sulle zanzare adulte, è auspicabile che su questo piano si inizi a lavorare in tempi brevissimi, al fine di poter ottenere risultati significativi già nel prossimo anno'. Non solo nei casi di malattie trasmesse da insetti vettori, ma anche di virus come ebola o nipah, la Simit ricorda la necessità di una rete di unità operative specializzate: 'In un mondo globalizzato, in cui le lontananze possono essere abolite dalla rapidità dei viaggi aerei, la rete delle unità operative di malattie infettive garantisce in gran parte del territorio nazionale la presenza di specialisti competenti, in grado di riconoscere le infezioni emergenti ed assistere al meglio le persone colpite. Il suo mantenimento e rafforzamento, contrastando politiche miopi di opposto orientamento applicate localmente, rappresenta un importante strumento per la protezione della popolazione tutta'.
Appello degli infettivologi: 'Serve un nuovo Piano nazionale contro le zanzare'
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