Cronaca Giudiziaria

Sconto di pena in Appello: tornano liberi i 4 rapinatori di coppiette di Sant’Antimo

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Sant’Antimo. Rapine a coppiette, tornano liberi con sconto di pena in quattro. Si è tenuta stamattina, l’udienza di appello presso il tribunale di Napoli presieduta dal presidente Maddalena che ha decretato, dopo l’arringa del penalista Mario Angelino, la scarcerazione per tutti e quattro i soggetti arrestati nel 2017 e detenuti ai domiciliari , con lo sconto di pena che passa da 4 anni e 6 mesi inflitti in primo grado dal giudice del Tribunale di Napoli nord Barbara Del Pizzo, a 2 anni e 6 mesi. I quattro furono arrestati durante un servizio perlustrativo, dai carabinieri della sezione radiomobile del Reparto Territoriale di Aversa, nella flagranza di reato ( i 4 ventenni all’epoca incensurati, ritenuti autori di rapine in danno di coppiette. A finire in manette Arturo Sannino, cl. 97; Modestino Iavarone, cl. 98; Pasquale Marzocchella, cl. 98 e Francesco Petito, cl. 99, tutti residenti a Sant’Antimo. I quattro, con colto travisato da passamontagna, uno dei quali armato di pistola successivamente rivelatasi essere una replica, in via Cappuccini ad Aversa (strada situata alle spalle dell’ippodromo che collega viale Olimpico con la zona delle Sorbe Rosse e Santa Caterina da Siena a Giugliano), dopo aver bloccato due coppie di giovani del luogo che sostavano a bordo delle proprie autovetture, dietro minaccia dell’arma, si sono fatti consegnare borse contenenti effetti personali, telefoni cellulari e somme di denaro in contanti. Compiuta l’azione delittuosa si sono allontanati a bordo di un’autovettura Fiat Punto Evo con targa parzialmente coperta da nastro adesivo. L’equipaggio del radiomobile, in quel momento in transito in quel luogo, nel notare l’autovettura con la targa alterata ha intimato l’alt. Ne scaturì un breve inseguimento al termine del quale il veicolo in fuga fu bloccato e tutti e quattro gli occupanti fermati. L’immediata perquisizione personale e veicolare consentì ai carabinieri di rinvenire e sequestrare l’arma utilizzata per le rapine e di recuperare la refurtiva. Oggi, all’udienza di appello, dopo il lavoro difensivo dell’avvocato Angelino e del penalista Roberto Saccomanno ( che difendeva con Angelino Marzocchella), ha dato i suoi frutti.

 Raffaele Desiani

(nella foto da sinistra Modestino Iavarone, Pasquale Marzocchella, Francesco Petito, Arturo sannino)


Articolo pubblicato il giorno 6 Luglio 2018 - 14:18
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