Pozzuoli. Ha il naso e il bacino rotti, svariate costole fratturate, ha perso tre denti e rimediato botte ed escoriazioni, ma non sa chi “ringraziare”. Non ha ancora un nome il pirata della strada che il 5 luglio scorso, in pieno giorno, alle tre del pomeriggio, ha investito a Pozzuoli una settantanovenne del posto lasciandola gravemente ferita per terra e dileguandosi. E oggi, venerdì 20 luglio, l’anziana, che è immobilizzata a letto, ha presentato formale querela presso la stazione dei carabinieri di Pozzuoli per il tramite di Mila Tizzano, consulente personale di Studio 3A, società specializzata a livello nazionale nella valutazione delle responsabilità in ogni tipologia di sinistro, a tutela dei diritti dei cittadini, a cui la danneggiata e i suoi familiari si sono rivolti per ottenere giustizia.
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Emilia Di Fraia se la caverà, ma ha riportato traumi pesanti, per una prognosi, per ora e salvo complicazioni, di 25 giorni: frattura del setto nasale, frattura del bacino, frattura costale multipla, perdita di tre denti, botte ed ematomi in tutto il corpo. L’8 luglio è stata dimessa dall’ospedale ed è potuta tornare a casa, ma ne avrà per diversi mesi per riprendersi, anche in ragione dell’età, e ha bisogno di assistenza continua.Il figlio della signora ha lanciato fin da subito un appello alla ricerca di testimoni, affidandosi a Studio 3A per fare piena luce sul grave episodio e per ottenere giustizia. E oggi è stata presentata formale denuncia-querela contro ignoti indirizzata alla Procura di Napoli in cui si espongono i fatti, chiedendo di profondere ogni sforzo per rintracciare e perseguire il pirata, ma si domanda anche all’autorità giudiziaria di acquisire i tabulati telefonici per accertare l’identità di colui che ha chiamato l’ambulanza inviando i soccorsi sul luogo dell’investimento: il sospetto è che possa essere stato, in un rigurgito di coscienza, lo stesso investitore, che rischia grosso, ossia l’imputazione per fuga, omissione di soccorso e lesioni stradali gravi. Se così non fosse, potrebbe comunque trattarsi di un potenziale testimone in grado di fornire elementi utili agli inquirenti, sui quali l’incolpevole anziana e i suoi familiari ripongono speranza e fiducia.






























