Appello contro la sentenza di condanna per l’attore Domenico Diele, accusato di omicidio stradale aggravato per aver investito ed ucciso, un anno fa la salernitana Ilaria Dilillo che si trovava in sella al suo scooter. Il giovane attore era alla guida in stato di alterazione da uso di cannabinoidi e la richiesta di revisione della condanna – pena di otto anni – è incentrata tutta proprio sulle valutazione che il giudice per l’udienza preliminare ha fatto delle valutazioni tecniche dei propri periti, Antonello Crisci (medico legale), Ciro Di Nunzio (tossicologo) e Alessandro Lima (ingegnere stradale). Il contenuto della relazione è al momento riservato. I termini per la presentazione dell’appello scadono il 25 luglio e bisogna vedere se, per quella data, si costituirà anche la parte civile, ovvero la famiglia della Dilillo.
Il giudice, nel motivare la sua sentenza, ha definito Domenico Diele “imprudente e negligente l’essersi messo alla guida di un’auto, con la patente ritirata, dopo aver fatto uso di hashish”. È questa la sostanza che – secondo le analisi tossicologiche – avrebbe condizionato i riflessi del giovane attore e non l’eroina.
Sempre secondo quanto ha scritto il gup Indinnimeo, Diele avrebbe viaggiato a 157 chilometri orari nonostante il limite di velocità fosse di 130 su quel tratto autostradale (tra Pontecagnano e Salerno, all’altezza dello svincolo di Montecorvino Rovella). Secondo i periti, proprio tenuto conto di quel tratto e della velocità degli autoveicoli, Diele avrebbe avuto circa 3,3 secondi per rendersi conto della presenza dello scooter della Dilillo. 3,3 secondi che il gup ha definito “lunghi” e durante i quali l’attore non avrebbe predisposto alcuna manovra per impedire il contatto. Considerazioni sulle quali non sarebbe d’accordo la difesa di Diele.
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