“Le mafie si insinuano nelle debolezze delle istituzioni e nei luoghi della marginalità: questo don Giuseppe Diana ha sempre denunciato con forza. Richiamando tutti noi a compiere il proprio dovere, e ad essere testimoni di quella società migliore che soltanto insieme possiamo davvero costruire”. Lo sottolinea il capo dello Stato, Sergio Mattarella, in una dichiarazione ricordando l’assassinio del sacerdote di Casal di Principe, vittima di un agguato camorristico il 19 marzo dl ’94. “Istituzioni e società -avverte Mattarella- hanno una comune responsabilità nel contrastare le mafie e sradicare la loro cultura di sopraffazione e di morte. Don Giuseppe ha scritto e gridato che la ‘camorra oggi è una forma di terrorismo’. E lo ha ripetuto pensando anzitutto ai giovani, che le organizzazioni criminali cercano di irretire e reclutare, indicando la via della violenza, della violazione delle regole della convivenza civile come scorciatoia per la propria affermazione”. “La comunità civile -spiega- deve, dal canto suo, offrire l’alternativa della crescita nel rispetto della vita e dei diritti, puntando sul valore formativo della scuola ma anche sulle reti sociali di solidarietà e di legalità, che possono dare un contributo decisivo per isolare i traffici illeciti, la corruzione, la complicità, il crimine violento”.
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