Vittima due volte: del padre che l’ha costretta a fingere uno stupro “per salvare al reputazione”, e del fidanzato che l’ha costretta ad abortire. Questo quanto ha vissuto una giovane di 20 anni dello Sri Lanka. Ora rischiano il processo in sei: la procura ha notificato 6 avvisi di conclusione indagini, 3 per calunnia (alla ragazza, al padre e a una zia), e tre per procurato aborto non consensuale. La giovane era sparita per due settimane e poco dopo il suo ritorno a casa si era presentata dai carabinieri denunciando, per sequestro di persona e violenza sessuale, il fidanzato e due amici. Poi, pero’, pentita, era fuggita nuovamente di casa e, ai militari aveva raccontato un’altra storia accusando le stesse persone non piu’ di sequestro e violenza ma di averle somministrato, a sua insaputa, un medicinale per farla abortire. Tutto sarebbe iniziato nel marzo scorso, quando il padre della giovane informato della gravidanza, aveva imposto alla figlia di non vedere piu’ il fidanzato. Da qui la fuga durante la quale aveva abortito, sembra, grazie a una sostanza fatta arrivare dallo Sri Lanka. Poi il ritorno a casa con il padre che l’aveva convinta a inventare il sequestro per vendicarsi e salvare la reputazione.
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