Il pellegrinaggio a San Giovanni Rotondo è diventata un’ odiessea per un gruppo di sarnesi e strianesi. I fedeli si sono ritrovati di buon mattino all’interno del Parco Verde a Striano, alle 6.30 la partenza direzione Santuario Padre Pio. Il minibus, un noleggio da rimessa con conducente , si è presentato agli occhi dei 25 passeggeri in condizioni pessime; degrado e sporcizia regnavano ovunque. Dopo circa due ore, la sosta in autogrill e qui salta fuori la prima sorpresa. La tappa prevista a San Michele non si farà e stata sostituita con quella alla Madonna Nera perchè il mezzo non è idoneo ad affrontare una salita in quanto ha gli ammortizzatori scarichi, se non rotti. La protesta è inevitabile ma tra critiche e rammarico il viaggio continua. Le ore passano e il caldo inizia a farsi sentire. Ecco la seconda sorpresa. Alla richiesta di azionare l’aria condizionata, l’autista risponde con un due picche: “Non funziona”. La pazienza prende il posto della rabbia, considerando che le temperature ieri hanno spaziato tra i 27 e 30 gradi. La situazione è insostenibile, il mezzo una fornace. Dopo circa sette ore l’agonia dei pellegrini termina con l’arrivo a Foggia; sette ore perchè oltretutto il conducente non era pratico del posto e ha fatto ben tre giri intorno alla città per arrivare alla meta. Scesi dal pullman il Santuario sembrava ancora un miraggio, era impensabile fare il viaggio di ritorno nelle stesse condizioni. La protesta si è innescata contro l’autista ma sopratutto contro il titolare della ditta di Gragnano che dopo ripetuti solleciti e l’avvertimento che sarebbero state avvisate le forze dell’ordine per far visionare il mezzo, ovviamente non in regola, ha mandato in Puglia due minivan sostitutivi. I pellegrini si sono divisi in due gruppi e hanno continuato l’avventura. Il pullman e l’autista sono ritornati a Gragnano accompagnati da tanto, tanto caldo..
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