Canzoni che vengono da molto lontano, eppure nuovissime. Il frutto di un incontro che ha fatto del gruppo un trio. Il tentativo di fare sul serio – nella musica e fuori – andando al punto senza compromessi, senza pensare a cosa chi ascolta si aspetta da te. Canzoni, canzoni d’amore, scandalosamente sincere e senza un briciolo di calcolo, senza nostalgia. Nate alcune con lo slancio leggendario delle canzoni dell’età dell’oro, altre cesellate per strati come architetture barocche, sempre con il cuore a nudo. I Mal d’Archive, un progetto nato a Napoli nel 2007, tornano dopo “Raccolta” (2016) con più forza, in equilibrio tra elettronica indipendente e sound design, che vede la sua particolarità nell’intersezione tra due mondi apparentemente inconciliabili: quello della musica sperimentale da un lato, e la “chanson” – per lo più di matrice armonica e melodica patrimonio della musica italiana – dall’altro.
La Mal d’Archive è Felice Acierno (voce, chitarra), Emiliano Dario Esposito (synth, programmazione), Pasquale Napolitano (basso, programmazione).
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