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Uno stanziamento di quasi 30 milioni in tre anni, circa 5 mila risorse umane da impiegare sul territorio e 30 mezzi pronti a entrare in azione. Questi i numeri del Piano antincendio boschivo approvato dalla Regione Campania e condiviso con le prefetture, i vigili del fuoco, il comando per la Tutela forestale dei carabinieri, i parchi nazionali e regionali e le comunita’ montane. Un modello operativo che diventa triennale e che, fino al 2020, affianca attivita’ di prevenzione alla gestione delle emergenze, anche per evitare il bilancio drammatico della scorsa estate, quando sono bruciati 13 mila ettari in seguito a 3 mila incendi appiccati. Per il contrasto ai roghi ci sono 9,5 milioni, 10 milioni per la prevenzione, 9 milioni in tre anni per gli aeromobili, 500 mila euro per i volontari della Protezione civile, 920 mila e 600 mila per le convenzioni con vigili del fuoco e corpo forestale dei carabinieri, 4,5 milioni per comunita’ montane, province, e citta’ metropolitana di Napoli. Il personale impiegato sara’ composto dalle 350 unita’ della Regione, tra cui i dipendenti della Sma – societa’ in house che si occupa di ambiente – che sono gia’ al lavoro per ripulire il sottobosco e riattivare i ‘sentieri tagliafuoco’ occlusi da sterpaglie. A questi ai aggiungono i 500 volontari, i 3.600 vigili del fuoco e i 500 carabinieri forestali. In seguito alle segnalazioni, le sale operative potranno contare su sei aeromobili monomotore, un bimotore, 5 mezzi speciali della protezione civile, due autopompe e 16 mezzi della Sma. “Mettiamo in campo uno sforzo tecnologico, umano e organizzativo importante – sottolinea il presidente della Campania, Vincenzo De Luca – gli incendi sono causati con diverse finalita’. Ci sono quelli legati alla speculazione edilizia, chi brucia i residui di lavorazione industriale per non pagare gli oneri per lo smaltimento dei rifiuti, c’e’ stato in qualche caso un lavoro scientifico per i roghi appiccati nei valloni dove non potevano arrivare i mezzi di spegnimento e poi c’e’ qualche mitomane che gode nel vedere un disastro ambientale determinato dalla sua azione. Ci siamo preparati per tempo e, nei limiti del possibile, credo che riusciremo a far fronte alla situazione, che ci auguriamo non abbia la portata dello scorso anno”. Il colonnello Angelo Marciano, comandante del Gruppo carabinieri forestale Napoli, ha assicurato che “si lavora da mesi per essere pronti”, sottolineando come gli incendi siano “sempre generati dall’uomo per colpa o per dolo, al di la’ delle eccezionali condizioni climatiche della scorsa estate. Un aspetto rimarcato anche dal direttore regionale dei vigili del fuoco, Giovanni Nanni, che si e’ soffermato sull’importanza della prevenzione e di un coordinamento tra tutte le istituzioni che si occupano di incendi boschivi.
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