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La battaglia per il ritorno in carcere dei fratelli Cuono, Giovanni e Salvatore Pellini, condannati in via definitiva per il più grande disastro ambientale campano giudizialmente accertato è appena agli inizi.
"La pronuncia della Cassazione ha certificato definitivamente che il reato di disastro ambientale è stato prodotto con l'aggravante dell'effettivo nesso di causalità con l'inquinamento delle matrici ambientali e che, dunque, il reato si è protratto oltre il limite temporale previsto dalla legge sull'indulto 2006", si legge nella lettera indirizzata a Mattarella. Che spiegano: "le azioni criminose dei condannati, propagandosi nel tempo, hanno determinato effetti imprevedibili sull'ecosistema e quindi sulla salute umana. Nessun indulto dunque - per il reato di disastro ambientale aggravato".