Cronaca Giudiziaria

Omicidio Vassallo, scambio di informazioni tra Dda Napoli e Salerno dopo l’arresto del brigadiere

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Salerno. Gli atti dell’indagine che ha portato all’arresto del brigadiere dei carabinieri Lazzaro cioffi, detto Marcolino, verranno trasmessi alla Procura di Salerno e ai magistrati titolari dell’inchiesta sull’omicidio del sindaco di Pollica Angelo Vassallo. La notizia arriva all’indomani degli arresti della settimana scorsa, anche alla luce della riapertura del fascicolo d’indagini sul delitto di Pollica, archiviato nei mesi scorsi, dopo sette anni, per mancanza di nuove prove. Lo scambio di informazioni tra le due procure (anche i pm di Napoli infatti acquisiranno atti dai colleghi salernitani) si riferisce alla posizione del brigadiere dei carabinieri Lazzaro Cioffi, arrestato nell’ambito dell’inchiesta della Dda di Napoli – coordinata dal pm della Dda di Napoli Mariella Di Mauro e dal procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli – e sospettato di stretti legami con uno dei boss del narcotraffico, Pasquale Fucito, ‘o marziano, del Parco Verde di Caivano. Il nome di Cioffi, accusato di far parte dell’associazione per delinquere capeggiata da Fucito, spuntò anche negli atti di indagini svolti sull’omicidio del sindaco di Pollica. Cioffi, in servizio presso il gruppo di Castello di Cisterna, all’epoca dell’omicidio e fino a pochi giorni fa, fu visto da un testimone e la sua presenza fu riferita agli inquirenti, ma tale circostanza non risultò confermata dagli approfondimenti investigativi (Cioffi, va precisato, non è stato mai indagato nell’ambito dell’inchiesta sul delitto Vassallo). Proprio oggi il procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero de Raho, in un’intervista all’edizione napoletana di Repubblica rilasciata in vista di un dibattito in memoria di Vassallo che si terrà domani al Teatro San Carlo, ha affermato che quel delitto non deve restare impunito. “Il sindaco – ha ricordato Cafiero de Raho – aveva dato fastidio alla criminalità sotto diversi profili. Il porto di Acciaroli, il traffico di stupefacenti del Cilento, altre situazioni di cui si sentiva l’unico conoscitore”. Per il procuratore Antimafia bisognerà prestare la massima attenzione per poter individuare i responsabili”.
Gli inquirenti salernitani, si concentrano infatti sul movente dello spaccio di stupefacenti per dare un volto e un nome all’assassino del sindaco di Pollica, ucciso il 5 settembre del 2010.


Articolo pubblicato il giorno 23 Aprile 2018 - 19:19

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