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Nessuna formalità, solo il suo sorriso infinito e la sua disarmante semplicità. Papa Francesco - racconta lo stesso giornalista su Facebook - sapeva tutto, io raccontavo la mia esperienza di vita e Lui la anticipava, completandola. Aveva letto quelle drammatiche intercettazioni in cui i boss di Pachino, poche settimane fa, dettagliavano il piano dell'attentato, per far saltare me ed i ragazzi della mia scorta in aria. Aveva capito, più di tanti altri, il significato di quel 'bum e tutti a terra', di quei 'fuochi d'artificio',di quella " 'mattanza' che dovevano fare con le nostre vite". "Il Papa - racconta il giornalista - è stato molto duro solo in un momento, quando mi ha detto che 'i mafiosi che si dicono cristiani, di cristiano non hanno nulla'".





